In questo inizio di primavera ricco di novità editoriali italiane (vedi le tre miniserie della Star Comics) eccomi qui a parlare del primo esperimento di editoria nostrana della Planeta sul formato cosiddetto "Bonellide".
A cura del papà di Jonathan Steele e Rourke è appena uscito in edicola Harry Moon.
Leggevo online che il personaggio ha avuto una gestazione lunga, ben quattro anni, e che è già apparso in un albo del suddetto Jonathan Steele e successivamente per la 001 edizioni in un "timido" numero 0 rimasto tale.
Sono un fan di Memola e adoro la fantascienza e non potevo esimermi dall'acquisto.
Il mio giudizio, anche se non conosco le precedenti incarnazioni editoriali, è semplicemente entusiastico...
Ottimi disegni,impostazione classica ma non rigida.Tratto pulito e chiaro ma non "vecchio stile". Fisionomie ambienti soprattutto quelli tipicamente shi-fi davvero ben fatti:i miei complimenti a Giacomo Pueroni.Soggetto e sceneggiatura ben scritte: niente scene a effetto ma una buona storia ben strutturata senza cali
In Italia è difficile riuscire a fare qualcosa sul genere senza non tirarsi dietro il paragone al "monumento nazionale" Nathan Never.In questo Memola c'è riuscito, inventando qualcosadi nuovo ma rimanendo nel classico.Ho apprezzato molto sia il plot in generale che la singola storia che promettono un interessante sviluppo sulla narrazione di retroscena sia della situazione politica di questa scena futura che per il protagonista.
Mi è piaciuto anche molto il protagonista:ironico e prestante comenella migliore tradizione di storie di action e spy movie...
Se la miniserie si mantiene sui livelli di questo numero non dubito che possa nascere un piccolo fenomeno editoriale e anche una nuova serie regolare extra bonelli alla maniera del John Doe di pochi anni fa.
In bocca al lupo all'autore e allo staff.
Nessun commento:
Posta un commento