18 gennaio 2013

Vietato fumare

Mai come in questo albo, il titolo è quanto di indicativo e allo stesso tempo fuorviante per la comprensione e come chiave di lettura di una storia.
"No smoking" Le storie n°4 Sergio Bonelli Editore

"No smoking", il quarto numero della serie Le Storie della Bonelli, ha il suo grimandello narrativo proprio sul vizio del fumo pur non essendo un elemento di rilievo nella narrazione o avendolo camuffato per bene da parte di Ruju, qui autore ai testi.
Anni '30, in America in pieno periodo gangster, assistiamo alla vicenda di Angelino un rappresentante di orologi, timido e impacciato che contraendo debiti di gioco con un boss della mala viene casualmente avvicinato e aiutato da Eddie “bullet” Di Carlo, anche lui malavitoso, che vuole approfittare della situazione per rapinare la bisca, uccidere il capo e prenderne il posto. Ha bisogno di Angelì (vezzeggiativo che quasi da subito l'amico inizia a usare nei suoi confronti) perchè è l'unico che ha visto in faccia Sonny Spataro la sanguinaria guardia del corpo del boss. Per rispettare il loro codice d'onore e non passare per infame Eddie si fa aiutare da due cubani che non si fermano a queste sottigliezze e una prostituta di loro conoscenza come diversivo.
Inizia così l'intreccio tra questi personaggi e intorbimento dell'animo di Angelo che viene trascinato in un vortice di violenza e sangue ma anche sesso ( e amore?) suo malgrado.
Il finale è davvero spiazzante: un colpo di scena assolutamente imprevedibile cambia le carte in tavola, lasciando il lettore sbalordito. 
Il vizio del fumo così qua e la accennato quasi a riempitivo narrativo, assurge a elemento indispensabile per capire l'epilogo clamoro.
Anche la vicenda di Manuela, la prostituta coinvolta dai due fratelli cubani, ha una svolta proprio alla sua battuta finale, una delle poche messe in bocca a lei, quando chiede una sigaretta. Il vizio del fumo che ha tanto deciso per il destino di Angelino nella vicenda va a completare la caratterizzazione dell'ambigua figura di Manuela che per tutto il tempo è stata tratteggiata solo con l'uso di magnifiche sequenze a opera di Ambrosini in cui i suoi pensieri e stati d'animo vengono dove nascosti e dove mostrati da efficaci primi piani.
Purtroppo però la qualità grafica dell'albo è discontinua: a fronte di magnifiche sequenze e primi piani ci sono fin troppe tavole che sembrano tirate via. Da escludere in questo giudizio le sempre magnifiche copertine di Aldo di Gennaro!
Ciò non toglie che con questo quarto numero la collana può essere definita a tutti gli effetti la miglior serie regolare della Bonelli degli ultimi anni e a mio modesto parere uno dei migliori prodotti editoriali (sotto tutti i punti di vista) sul mercato nazionale odierno

Nessun commento:

Posta un commento