07 gennaio 2013

Io non ti conosco...

Qualche mese fa è uscito per la Rizzoli-Lizard il volumone con la versione integrale de "Lo sconosciuto" di Magnus.
In un primo momento, snobbai l'acquisto per via del rimontaggio dell'opera che nacque nel classico formato tascabile "nero".

A Natale, mi son fatto il regalo: anche perchè recuperare gli originali o le altre ristampe era (ed è) impresa ardua,difficile e lunga. E io fremevo dalla voglia di leggere quest'opera del grande Magnus.
Cosa potrei aggiungere io a quello che in questi quasi 40 anni han detto altri prima di me.
L'opera vede il maestro cimentarsi anche nei testi creando un personaggio per il panorama italiano davvero atipico fino ad allora. Un uomo solo, dal passato misterioso: un ex legionario e mercenario amareggiato dalla vita e dalle vicessitudini.Così come inquieta è la sua anima altrettanto lo è la sua vita che lo trascina qua e la per il mondo costringendolo spesso in vicende pericolose in cui le sue conoscenze militari di un tempo lo costringono ad agire.
La prima parte della storia è composta da 6 storie in altrettanti volumetti con un finale oltremodo tragico:Unkhow (senza "n" come lui stesso ben specifica nel fumetto) ferito a morte in fin di vita.
Ci vogliono gli anni 80 e la pubblicazione su rivista per vedere cosa il destino e Magnus hanno in serbo per lui.
Stilisticamente parlando, l'autore qui fa un passo avanti davvero notevole rispetto alle opere precedenti. Forse meno vincolato dalle consegne di un Kriminal o di un Alan Ford, forse più desideroso di esplorare nuovi prizzonti creativi (era appena approdato alla casa editrice di Barbieri), fatto sta che da alla luce un'opera davvero mirabile per disegni e soprattutto per storie. In pieni anni '70, Magnus cala il personaggio in contesti di cronaca internazionale reali approfittando in questo modo per mostrare sprazzi di situazioni tipiche di allora (la crisi mediorentale, i movimenti poco chiari dell'ambiente ecclesiale romano, ecc ecc).
Nella seconda parte in cui in una certa maniera, il personaggio risorge, Magnus da libero sfogo alla sua ormai maturazione artistica. Un ampio respiro grafico, una certosina ricerca iconografica e testi più ricercati. E' il Magnus che da li a un decennio darà ai posteri il Texone :quell'immengo capolavoro grafico che è il suo testamento creativo.
Felicissimo quindi dell'acquisto,devo mio malgrado ammettere che il rimontaggio ostacola sovente la lettura. Per fortuna lo storyboard dell'ultima storia che non è stata trasposta in fumetto consente di soprassedere su questo piccolo e inevitabile inconveniente

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