Non avendo (forse) più l’età per leggere shonen, nei miei raid in fumetteria, faccio una carrellata sul banco delle novità manga e quasi sempre noto roba poco interessante e disegnata anche peggio.
Una delle ultime volte mi cade l’occhio sul numero 1 di World Trigger di tale Daisuke Ashihara, che confesso di non conoscere affatto.
Una delle ultime volte mi cade l’occhio sul numero 1 di World Trigger di tale Daisuke Ashihara, che confesso di non conoscere affatto.
Stranamente la lettura non è affatto spiacevole o assurda come molti shonen moderni e senza iperboli a cui i giovani autori nipponici ci abituano e anche il disegno è abbastanza pulito con tavole ben realizzate senza l’iperrealismo di alcuni autori ne con le tavole con sfondi appenza abbozzati di altri.
La trama di questo primo numero in cui vengono presentati i principali protagonisti è la seguente:
A Mikado City nel recente passato si apre all’improviso un portale interdimensionale dal quale fuoriescono mostruosi alieni che vengono denominati “neighbor” (“vicino di casa in inglese).
Questo mostri iniziano a seminare distruzione ovunque. In seguito a ciò riuscendo a rubare parte della tecnologia aliena , viene costruita una base di difesa, Border in cui addestrare agenti all’uso di armi chiamate “trigger” fatte appunto con la tecnologia dei neighbor.
La storia parte quando quattro anni dopo in un periodo di relativa pace o stasi bellica, Osamu Mikumo, membro del Border e studente della scuola incontra per caso Yūma Kuga, un nuovo studente in una delle scuole locali, nel bel mezzo di un'invasione dei Neighbor.
Con un colpo di scena mentre è decisamente in difficoltà, Osamu viene aiutato da Yuma che sfoggia un potentissimo trigger confidandogli che in realtà lui sia un neighbor che è venuto in questa dimensione alla ricerca di un amico di suo padre.
Lasciando intendere che gli abitanti dell’altra dimensione siano essere umani come lui e soprattutto che i “mostri” siano guerrieri d’invasione.
Il fumetto è ancora in lavorazione in Giappone e siamo già al 14 volume edito, quindi per un anno abbondante la distribuzione italiana è assicurata.
Non ho letto le intenzioni dell’autore , quindi spero che contrariamente alla tendenza moderna di allungare il brodo snaturando la storia iniziale, il manga abbia un ciclo più meno breve e sensato.
Dalle ottime vendite , in Giappone hanno fatto anche un cartone che più in la conto di reperire visto che dagli screenshot sembra ben fatto.
Personalmente il fumetto m’è piaciuto: lettura lineare gradevole, personaggi al liite del caricaturale ma ben scritti. E poi lo spunto che ricorda non poco Pacific Rim mi intriga non poco visto che il primo volume si è concluso con alcuni interrogativi che attendono risposta. Una lettura piacevole e spensierata come non ne leggevo da anni in uno shonen.
La trama di questo primo numero in cui vengono presentati i principali protagonisti è la seguente:
A Mikado City nel recente passato si apre all’improviso un portale interdimensionale dal quale fuoriescono mostruosi alieni che vengono denominati “neighbor” (“vicino di casa in inglese).
Questo mostri iniziano a seminare distruzione ovunque. In seguito a ciò riuscendo a rubare parte della tecnologia aliena , viene costruita una base di difesa, Border in cui addestrare agenti all’uso di armi chiamate “trigger” fatte appunto con la tecnologia dei neighbor.
La storia parte quando quattro anni dopo in un periodo di relativa pace o stasi bellica, Osamu Mikumo, membro del Border e studente della scuola incontra per caso Yūma Kuga, un nuovo studente in una delle scuole locali, nel bel mezzo di un'invasione dei Neighbor.
Con un colpo di scena mentre è decisamente in difficoltà, Osamu viene aiutato da Yuma che sfoggia un potentissimo trigger confidandogli che in realtà lui sia un neighbor che è venuto in questa dimensione alla ricerca di un amico di suo padre.
Lasciando intendere che gli abitanti dell’altra dimensione siano essere umani come lui e soprattutto che i “mostri” siano guerrieri d’invasione.
Il fumetto è ancora in lavorazione in Giappone e siamo già al 14 volume edito, quindi per un anno abbondante la distribuzione italiana è assicurata.
Non ho letto le intenzioni dell’autore , quindi spero che contrariamente alla tendenza moderna di allungare il brodo snaturando la storia iniziale, il manga abbia un ciclo più meno breve e sensato.
Dalle ottime vendite , in Giappone hanno fatto anche un cartone che più in la conto di reperire visto che dagli screenshot sembra ben fatto.
Personalmente il fumetto m’è piaciuto: lettura lineare gradevole, personaggi al liite del caricaturale ma ben scritti. E poi lo spunto che ricorda non poco Pacific Rim mi intriga non poco visto che il primo volume si è concluso con alcuni interrogativi che attendono risposta. Una lettura piacevole e spensierata come non ne leggevo da anni in uno shonen.
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