300 numeri dylaniati

Di Dylan Dog conosco la vita editoriale e le storie fino al n°100 ma lette praticamente all'epoca (con gli albi prestatomi da un amico) e poi niente se non numeri sporadici , a volte ottime letture per testi e disegni, a volte...lasciam perdere.
Da sempre poi sono un collezionista di numeri celebrativi speciali a numerazione tonda o numeri 1 sia Bonelli che pubblicati da altri e non mi sono tirato indietro davanti a questo ennesimo 300 bonelliniano.

Un numero celebrativo è di per se ininfluente ai fini della continuty (se esiste) e comunque celebra protagonisti e comprimari e le situazioni che rendono o han reso celebre un personaggio.
Alla luce di ciò, credo che Ruju abbia fatto un buon lavoro in questo numero, certo che però chi come me è un lettore occasionale avrà capito la metà di quello che c'era da capire.

Questo però è un problema di chi non segue il golden boy e quindi i lettori che seguono mensilmente il fumetto dovrebbero esserne contenti, ma leggo in giro molto malcontento, proprio perchè le citazioni a vicende passate sono semplici riletture di quanto già detto senza aggiungere ne togliere nulla alla mitologia dylandoghiana.

Ritratto di famiglia mescola passato presente e futuro con un pizzico di metafumetto (si c'è anche Stano che si disegna mentra disegna Dylan) ri-narrando tutto quel che riguarda "la famiglia" di Dylan ovvero Morgana, madre e Xabaras padre, nonchè apparizioni cameo di Cagliostro e Sibyl la prima cliente del mitico Alba dei morti viventi, il primo mitico numero della serie.

Graficamente niente da dire Dylan Dog è solo quello disegnato da Stano (non me ne vogliano gli altri disegnatori che in 25 anni si sono avvicendati sulla testata).
Un merito ce l'ha mi ha scatenato la curiosità di rintracciare tutti i numeri in cui si accenna al passato di Dylan e che ne hanno costruito la storia editoriale in questi 25 anni.