29 maggio 2010

Cassidy n° 1

E' da un po' che è uscito e ho letto il numero 1 dell'ennesima miniserie in casa Bonelli: Cassidy

Direttamente dal loro sito:




California, 1977.
Un anno particolare, il ’77. Siamo quasi alla fine del mondo così come lo intendevamo, prima che arrivassero i computer, i telefoni cellulari, internet, prima della caduta del Muro di Berlino e dell’era della globalizzazione. C’erano altre cose, a quei tempi. C’era della buona musica, c’erano bei film, c’erano macchine rombanti e veloci con cui correre oltre il confine messicano. I fuorilegge avevano vita facile, gli sbirri non disponevano ancora di tutte le diavolerie tecnologiche che hanno oggi. Si faceva la guerra ad armi pari, a volte perfino rispettandosi. E sperando che le minigonne non passassero mai di moda. Il 16 agosto del 1977, a Memphis, presso la sua dimora di Graceland, muore Elvis Presley. Quella stessa notte, una grossa Dodge nera, crivellata di proiettili, procede lungo una strada di campagna, al confine fra New Mexico e California. Al volante dell’auto c’è un uomo alto e robusto, con la faccia dura. Ha quattro proiettili in corpo e si sta dissanguando lentamente. Così inizia l’ultima, lunga avventura di Raymond Cassidy, fuorilegge, ladro e rapinatore. Un uomo che stanotte scoprirà di avere solo un anno e mezzo di vita. Diciotto mesi per sistemare le cose, per fare i conti con il passato, prima di andare incontro al proprio destino. Non saranno mesi tranquilli, no di certo. Ci saranno scontri, e fughe, e vendette, ad aspettare Cassidy. Donne bellissime, spietati criminali, tenaci tutori della legge arriveranno a complicargli la vita. E un vecchio musicista cieco, il Bluesman, scandirà per lui il trascorrere di quegli ultimi giorni. Una vita al massimo, per Cassidy, una vita a tutta velocità, verso una fine già segnata… Ma che riserverà a lui, e ai lettori della nuova miniserie creata da Pasquale Ruju (in edicola da maggio), più di una sorpresa!

Devo dire che m'è piaciuto nonostante la struttura narrativa del soggetto non sia niente di nuovo ma ha qualche spunto e alcune scelte nella sceneggiatura interessanti. Direi che il personaggio, ma anche il ritmo incalzante e le continue citazioni agli anni 70 fanno il loro lavoro.
E' brutto dirlo ma ahimè anche questo titolo lo tengo in stand by (maledetti soldi) ma essendo una miniserie conto di recuperarlo con qualche offerta postuma che mi faccia risparmiare qualche spicciolo anche perchè merita devvero sia per i disegni che per la storia.
Dimenticavo di dire che l'autore (soggetto e sceneggiatura di tutti gli albi nonchè creatore del personaggio) è Ruju reduce dal successo di Demian!

2 commenti: