tag:blogger.com,1999:blog-76537884680250180152024-03-06T00:49:47.327+01:00Fumetti.e.OpinioniMassyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.comBlogger98125tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-34032729081404812862016-03-01T10:44:00.000+01:002016-03-01T11:11:02.014+01:00Lo chiamavano Jeeg Robot<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ da pochi giorni uscito nelle
sale un film italiano che parla di supereroi. Un opera prima per il regista e
un nuovo tentativo per il cinema di genere (superoistico) in Italia, dopo il
mezzo passo falso de “Il ragazzo invisibile” di Salvatores (che ancora non sono
riuscito a vedere), sempre a detta della massa che esprime giudizi sul web e
dalla critica specializzata.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9GPGDqxjxZ_dVRDKAYGIohxjVtl8xDWQBZvEmDgqgUJIrZkLYRaDm_0eEgtvsBXne059YyODQJqR3xrxyjt2EAUiDvLkCePltyrd4qj8p1J5vucpmDT8N7ChEBQg41WHHQy12s0-da4E/s1600/jeeg-robot-banner.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9GPGDqxjxZ_dVRDKAYGIohxjVtl8xDWQBZvEmDgqgUJIrZkLYRaDm_0eEgtvsBXne059YyODQJqR3xrxyjt2EAUiDvLkCePltyrd4qj8p1J5vucpmDT8N7ChEBQg41WHHQy12s0-da4E/s400/jeeg-robot-banner.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Certo il film del regista
Mainetti (autore del corto osannato da tutti “Basette” incentrato più o meno su
Lupin, quello del cartone, ) ha un titolo azzeccato.</div>
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Forse un po’ specchietto per le
allodole se vogliamo, ma col senno di poi e con il peso dei “come” e dei
“perché” sull’uso del vecchio personaggio dei cartoni naganiani, la scelta era
l’unica possibile anche per portare al cinema tutta una generazione di
quarantenni, la nostra, al cinema; forse anche qualcuno di più vecchio che l’ha
vissuta da lontano, essendo fuori target d’età, ma che sapeva bene negli anni
80 chi era Hiroshi shiba o cos’era il cartone Jeeg Robot d’acciaio.</div>
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</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quindi una presa in giro?
Assolutamente no. Un cinecomics? No. Un film superostico certo, non si può
negare, ma qui si è presa una storia drammatica con personaggi borderline,
nella periferia di Roma che sopravvivono al quotidiano con delinquenza spiccia,
fatta di furtarelli e rapine, per dire qualcosa di più. La vita quotidiana di Enzo Ceccotti (cognome non
casuale per chi mastica fumetto indipendente italiano) interpretato da un
superbo Santamaria. Asociale e dalla mentalità rozza e superficiale. Un uomo
che si nutre solo di budini alla vaniglia e guarda dvd porno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In una giornata come tante in un
inseguimento a piedi di due poliziotti in borghese, immergendosi nel Tevere per
sfuggire all’arresto, come nella migliore tradizione marveliana, finisce in un
bidone di sostanze tossiche radioattive per risvegliarsi il giorno dopo,
trascorsa una notte di malessere con una forza sovrumana.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE5qlwYwL0rnS_XDUI9OW42uNKphCQvPeHl5CLr5lYKU1OS7QFpL-BcG6C30ml5idQuf1sy7ip6pdihyphenhyphenF7l1-oetjR9cUfgn9nVwJbH0FJPIqNoQVPKsO7UW9MHaXJWMl0XB-jhPKf9XM/s1600/54144_ppl.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE5qlwYwL0rnS_XDUI9OW42uNKphCQvPeHl5CLr5lYKU1OS7QFpL-BcG6C30ml5idQuf1sy7ip6pdihyphenhyphenF7l1-oetjR9cUfgn9nVwJbH0FJPIqNoQVPKsO7UW9MHaXJWMl0XB-jhPKf9XM/s320/54144_ppl.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
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Con gli eventi che si accavallano
e precipitano, incontrando una ragazza, l’esordiente Ilenia Pastorelli davvero
strepitosa, a cui rimarrà legato sua
malgrado, scoprendo nel mentre le sue nuove capacità, la prima cosa che fa è
usare la forza per rubare un bancomat. Ma sarà proprio lei a fargli capire con
la sua purezza d’animo tipica di chi ha un trauma psichiatrico, che deve usare
i suoi poteri per gli altri come aveva fatto con lei salvandola. Sarà lei a
fargli scoprire, con la sua ossessione per Jeeg, la morale da supereroe fino a
quando l’evento traumatico verso metà del film non gli farà capire che solo lui
può aiutare gli altri. Ma ogni supereroe che si rispetti ha bisogno della sua
nemesi, e in questo film spicca Lo Zingaro, interpretato da Luca Marinelli in
maniera magistrale, personalmente il miglior personaggio del film e la migliore
interpretazione. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7mvhYRlGDvAtof05pfGK3a3U3bWLtck9n9I1e5ZGrEhYhbEM-aposI4hNlQZSKCSt77nmEVU2CKE-MKS4hQ6iEm4ETfvF1THK25bVzLILyiYguozS12ay8H2nRWFElHfLpIOcGAChImc/s1600/luca-marinelli-e-straordinario-in-lo-chiamavano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7mvhYRlGDvAtof05pfGK3a3U3bWLtck9n9I1e5ZGrEhYhbEM-aposI4hNlQZSKCSt77nmEVU2CKE-MKS4hQ6iEm4ETfvF1THK25bVzLILyiYguozS12ay8H2nRWFElHfLpIOcGAChImc/s320/luca-marinelli-e-straordinario-in-lo-chiamavano.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una figura eccessiva quasi ridicola quanto spietata, un joker
“de no artri”, in fissa con l’idea di fare il grande passo verso la notorietà
nella criminalità che conta. Che si mischia con squali (la criminalità
napoletana) più grandi di lui che non esitano prima a umiliarlo e poi a punirlo
fino a buttarlo nel fiume proprio li dove Enzo ha acquisito i suoi poteri e dal
quale ne esce sfigurato e con la stessa forza del protagonista. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il finale è una corsa letterale
contro il tempo in cui i due si scontrano e dove il nostro eroe ormai
consapevole fa un gesto che lo nobilita davanti a tutta la comunità anche se
viene dato per morto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E con la voce del cronista del tg, fuori campo, che si interroga sul ruolo di un eroe, che vigila su tutti potrebbe
invogliarci ad essere migliori, si chiude con un fermo immagine evocativo, il
film con il finale che fa palpitare il cuore di ogni vecchio lettore di comics
o appassionato dei vecchi robot a cartoni della tv.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUY3Z6zcDfcrURy3hovciNCD8mDt7BGpqqSW7wqSwaqUpE6N8k2eOueHq5F4SwPbe2krhSxgwhyphenhypheneRqGMtacvHZBxco2CvDB8ILwT3h_18zIcSMqwBFDwSyJPAAjl77yz0exi6Br4iYL78/s1600/jeeg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUY3Z6zcDfcrURy3hovciNCD8mDt7BGpqqSW7wqSwaqUpE6N8k2eOueHq5F4SwPbe2krhSxgwhyphenhypheneRqGMtacvHZBxco2CvDB8ILwT3h_18zIcSMqwBFDwSyJPAAjl77yz0exi6Br4iYL78/s320/jeeg.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un film diretto in maniera
originale, con inquadrature spettacolari, un gusto tutto italiano a quella che
si potrebbe definire “la scuola americana”. Una roma con la sua periferia
scostante e alienante quasi un personaggio in più del film. Utile e necessaria
cornice al film ma che da anche il quid ai personaggi che la vivono. In più spicca
tra una scena e l’altra una notevole colonna sonora: i pezzi originali
descrivono ottimamente il senso di solitudine e vuoto interiore dei
protagonisti da un lato e i pezzi pop anni 80 danno un senso naif ma anche un
rimando all’epoca in cui è radicata la mitologia pop della nostra generazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In realtà questo film riesce a
dare un’impronta tutta italiana senza cadere nel ridicolo o nella parodia a un
genere che da sempre è appannaggio hollywoodiano senza soffrire di quel complesso di inferiorità che hanno tanti film indipendenti quando si cimentano in un
genere poco battuto in Italia. Un film che ricorda tante cose già fatte ma che
rimane unico per il panorama italiano. Forse un inizio per un nuovo modo di
fare film, cinema di genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-65097317343382839172016-01-24T19:13:00.000+01:002016-01-24T19:19:34.952+01:00Morgan Lost 3 e 4 la recensioneComplice la mancanza di tempo cronica, la delusione del terzo numero e la mancanza di voglia di scriverne e la lettura del quarto numero, eccoci qui a parlare di nuovo di Morgan Lost in estremo ritardo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNRK3-yGeQdVD0sS7Fot5CApLSC5_M4UL0MJHGTQEIshqdojWrdrcDHBGr1MmKEEroqLWUuLGMdHRAcqq89S2KEojcdgkXPQwHyDLaRhHW8Kn5vw3DAsnOGOyQrmBLF9TfH1fhSauyIzE/s1600/morgan+lost+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNRK3-yGeQdVD0sS7Fot5CApLSC5_M4UL0MJHGTQEIshqdojWrdrcDHBGr1MmKEEroqLWUuLGMdHRAcqq89S2KEojcdgkXPQwHyDLaRhHW8Kn5vw3DAsnOGOyQrmBLF9TfH1fhSauyIzE/s200/morgan+lost+3.jpg" width="151" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJUQM-hkFhoRsH1cgo1XVlhx0of14PKq435ZLdmBNyfm-rVFsiyxi1392mYaWpZhfgg8UfRLmtGCFEOoYjKjDMSFc-cbornybsUvOH_rCmHTXjkJRzLdX0-qflFJ0kPSrJ3ESTrH-r_DE/s1600/1450276798082_jpg--la_rosa_nera___morgan_lost_4_cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJUQM-hkFhoRsH1cgo1XVlhx0of14PKq435ZLdmBNyfm-rVFsiyxi1392mYaWpZhfgg8UfRLmtGCFEOoYjKjDMSFc-cbornybsUvOH_rCmHTXjkJRzLdX0-qflFJ0kPSrJ3ESTrH-r_DE/s200/1450276798082_jpg--la_rosa_nera___morgan_lost_4_cover.jpg" width="151" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Vediamo da vicino i due numeri.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<a name='more'></a>Partiamo dal terzo numero. Mister Sandman<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Fin dalle prime pagine, dalla storia ai dialoghi ho iniziato a storcere il naso. Pur non sapendo se la continuty sia stretta oppure quando è narrata, cronologicamente, rispetto alla prima storia dei primi due albi, il comportamento di Morgan nei confronti della protagonista di questo albo, è del tutto incoerente.</div>
Ma tralasciando questo che potrebbe essere marginale è tutta la vicenda del delirio onirico dato dal terribile Mister Sandman che mi ha spiazzato. Uno scontro che è tutto interiore con implicazioni paranormali non l'ho gradito molto. E' una serie distopica, noir, ma il paranormale non pensavo fosse contemplato. Per questo genere di cose pensavo che bastasse Dylan Dog. In effetti a fine lettura mi è sembrato di leggere una storia dell'Old Boy e spero vivamente che il soggetto non sia stato riciclato per Morgan.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Può anche darsi che tutti i riferimenti, musicali e letterali, che non ho saputo cogliere (come letto su altri lidi internettiani) non mi abbiano permesso di apprezzare questa storia. Ma rimane comunque la sensazione di "tradimento" perché l'ambientazione paranormale mi sembra fuori testo rispetto a quel che mi ero convinto fosse questa serie e questo personaggio. Una delusione nata quindi dal fraintendimento personale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Unica nota positiva i magnifici e strepitosi disegni di Freghieri qui perfettamente a suo agio, nell'uso dei toni di grigio.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dopo la delusione del terzo, il ritorno dell'entusiasmo nel quarto numero: La rosa nera.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Qui abbiamo una storia molto avvincente in cui un serial killer precedentemente citato, Wellendream la cosiddetta rockstar dei killer, entra prepotentemente in scena.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Viene narrata la sua origine e la spiegazione del suo amore/ossessione per Pandora Stillman, la psichiatra criminologa e amica di Morgan.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dalla narrazione e da alcune sequenze, è chiara l'idea di rendere questo villain la nemesi speculare del nostro eroe. Anche il finale lascia intendere un ritorno in grande stile. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
In questo quarto numero ho notato una forte impronta superoistica. Una struttura dei personaggi nelle loro motivazioni e azioni derivata dalle stesse dinamiche tipiche dei comics americani. E in generale comunque è proprio la serie che fa sue alcuni topoi del genere.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Questo per inciso è una delle cose che , volute o no, apprezzo maggiormente della serie.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ai disegni uno strepitoso quanto sconosciuta (per me) Val Romeo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Insomma con questo quarto numero siamo tornati in carreggiata ritrovando il Morgan Lost, dei primi numeri e una serie cupa, metropolitana e dal ritmo serrato come piace a me.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Inutile dire che il viaggio continua.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-63081790320395059812016-01-02T22:36:00.001+01:002016-01-02T22:36:26.742+01:00"L'elenco telefonico degli accolli" - la recensione<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
"L'elenco telefonico degli accolli" è l'ultima opera in volume di ZeroCalcare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf3aFMX_G_iWDA9heB0kQAn76MZDDhdx2fL0m7SE0Z5tt6dIyiBLlOQ9JBqW-r_9jEF_KvBQ36StKuWrv9Jb261LLW42tYkJ6mFmtd9bwadOFOM5KdmKz5c5X_gDBldzqamcmlNqm5WpI/s1600/zerocalcare1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf3aFMX_G_iWDA9heB0kQAn76MZDDhdx2fL0m7SE0Z5tt6dIyiBLlOQ9JBqW-r_9jEF_KvBQ36StKuWrv9Jb261LLW42tYkJ6mFmtd9bwadOFOM5KdmKz5c5X_gDBldzqamcmlNqm5WpI/s400/zerocalcare1.jpg" width="275" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /> </div>
<div align="justify">
Sempre edito dalla Bao, questo è il secondo volume che invece di storie inedite offre una raccolta<br />mirata e selezionata delle migliori apparse sul blog negli ultimi due anni.<br />A chiudere il volume poi una singola storia inedita che fa da collante alle altre che condividono tutte un unico argomento perno delle vicende: la crescita e la maturazione (personale e artistica) dell'autore.<br /><a name='more'></a>Sia chiaro il tono è sempre umoristico, autobiografico e autoironico. Giocato sempre e comunque su riferimenti massmediatici comuni a tutti coloro che leggono fumetti, seguono le serie tv, giocano ai videogiochi e che lo fanno dall'infanzia.<br />Molte delle storie, piccoli gioielli di sintesi narrativa umoristica, come detto, sono apparse sul blog.<br />Alcune mi erano sfuggite all'epoca online (non sempre riesco a seguire tutto e tutti tra blog forum e siti) e devo dire che tutte una volta su carta assumono un sapore diverso. Anche se il digitale è il futuro (Michele alias ZeroCalcare in fin dei conti arriva da li) è innegabile che un fumetto su carta ha ancora il suo fascino feticistico che difficilmente potrà essere sostituito.<br />Ma tornando al volume com'è questa nuova raccolta? <br />
<div align="justify">
Dopo tanti volumi, dopo tante tavole e storielle , sul blog o sui vari siti/testate con cui collabora si può dire che più che fenomeno rivelazione ZeroCalcare sia un autore vero e completo, che abbia maturato appieno un suo stile, un suo codice di comunicazione e che lo sappia usare al meglio.<br />Per argomenti e stile avrebbe potuto tranquillamente morire nel "già visto" o stancare per monotonia eppure nonostante l'approcciarsi sempre uguale a un qualsiasi argomento, narrarlo alla sua maniera e ironizzarci su, rimane sempre godibile e mai banale.<br />Prova è che anche le storie che lessi nel blog, rilette non perdono di freschezza e impatto.<br />In più in questo volume sembra esserci una sorta di maturazione anche personale dell'artista; narrata quasi poeticamente e in maniera sentita nell'ultime tavole nelle quali ribadisce la sua personale visione di crescita interiore.<br />Ognuno ha il suo fardello, citando l'autore, e non vuol dire che sia meno importante del mio ma solo: siamo tutti sulla stesso tragitto lungo questo sentiero che si chiama vita. Cerchiamo di non caricare di aspettative chi ci sta intorno.</div>
<div align="justify">
Il libro ha anche avuto una cover alternativa a opera di un altro grandissimo autore, Leo Ortolani, che ben ha colto il senso del volume rivestendo il protagonista con una armatura stile Iron Man con le fattezze dell'armadillo dando all'opera una riuscita ennesima chiave di lettura-<br /></div>
</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-87626534833833103922015-12-29T11:38:00.000+01:002015-12-30T10:39:11.478+01:00Il mio nome è Jones, Jessica Jones<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho lasciato passare un bel po' di tempo dopo aver finito di guardare la prima (e per adesso unica) stagione di Jessica Jones. Impegni si, ma anche lasciato sendimentare il tutto per un giudizio più lucido.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdrIwD7XJs9mt78dlfRvoCDrMIhOA9s8mh7famYwfXerhaPrkT5_NnGPwUnuMex8nSdP1OGi40R7N2C2u_GKG72LfiDgxdNctLG4R5wPs6XHEQudSoj08gRRlBnTKfwTfplZAHDwxpiqU/s1600/a11692cfe892506a6b9e0c3768a047b5_XL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdrIwD7XJs9mt78dlfRvoCDrMIhOA9s8mh7famYwfXerhaPrkT5_NnGPwUnuMex8nSdP1OGi40R7N2C2u_GKG72LfiDgxdNctLG4R5wPs6XHEQudSoj08gRRlBnTKfwTfplZAHDwxpiqU/s320/a11692cfe892506a6b9e0c3768a047b5_XL.jpg" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Togliamoci il dente avvelenato subito: non è Daredevil. Arrivare a bissare qualità e successo da parte di Netflix era arduo ma questo non significa che Jessica Jones non sia stata una serie al di sopra della qualità media di altri prodotti simili proposti da altri studios e emittenti televisi. (Arrow sto parlando di te si!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Essendo parte del progetto che porterà alla realizzazione dei Defenders (Daredevil, Jessica Jones e i futuri Luke Cage e Iron Fist) non potevo esimermi dal guardarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si, infatti avendo abbandonato da anni le letture del Marvel Universe fumettistico, per me JJ era una perfetta sconosciuta. Armato della scarna infarinatura di informazioni reperite su wikipedìa mi sono messo a guardare questo telefilm.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span lang="">Quindi con zero aspettative, mi sono appassionato alle vicende di questa cazzutissima investigatrice privata (un'azzeccatissima Krysten Ritter che usa i suoi poteri (per lo più forza sovrumana e scarse abilità di volo) per agevolare il suo lavoro. Sconvolta da un recente passato, in cui è stata vittima di un super cattivo che si fa chimare Killgrave (un David Tennant superlativo) che manipola la mente e la volontà altrui, passa le sue giornate affogando nell'alcol e convivendo con i suoi demoni interiori e la sua solitudine.Eccezion fatta per la sua amica sorrellastra Patricia Walker, del vicino di casa </span><span lang="IT">Malcolm </span><span lang="">e dall'avvocato gay Jeri Hogarth. </span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Spaventata dal suo ritorno, scoperto indagando su un caso di una ragazza scomparsa, la prima reazione di Jessica è scappare quanto più lontano. Per poi decidere di rimanere e affrontare lui e i demoni interiori che la tormentano. Lungo la serie scopriamo che si porta enormi conflitti interiori fin dalla morte dei suoi e della insorgenza dei super poteri causati da un incidente d'auto da lei provocato .
</span><br />
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I comprimari , Luke Cage su tutti, aiuteranno Jessica su questo doppio binario di rimarginazione sia psichico che fisico, riuscendo a liberla del tutto del giogo mentale di Killgrave fino a riuscire a eliminarlo del tutto di scena.</span><br />
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Telefilm dai toni cupi drammatici adulti, come per Daredevil, la componente fumetto è drasticamente ridotta per far risaltare personaggi e drammi interiori. Una seria adulta, come detto, per adulti che possono ma che non devono per forza conoscere il personaggio fumettistico, calato in pieno nel marvel cinematic universe ma che ne rimane ai margini (il giusto) per seguire il percorso di questa ex eroina metropolitana.</span><br />
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non conosco il fumetto , che comunque ho recuperato e che sto leggendo, ma suppongo che ci siano sostanziali differenze ma è anche altresì vero che è molto coerente con quanto fatto finora su Daredevil (apprezzo il fatto di non aver fatto comparire come nel fumetto Matt Murdock e che si siano limitati a un collegamento utilizzando il personaggio di Rosario Dowson) e il resto della produzione per così dire live action del mondo Marvel. Mi piace che venga rappresentato questo specie di avvento di tizi con superpoteri a livello globale.</span><br />
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tecnicamente ho apprezzato molto fotografia e location. Non la solita New York ma strade, vicoli, grattacieli con una regia e fotografia da mozzare il fiato. Inquadrature quasi da documentario; a fine telefilm mi è sembrato di essere stato una settimana a New York per quanto il coinvolgimento visivo era intenso.</span><br />
<span lang="" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Adesso non rimane che aspettare la serie di Luke Cage e forse in contemporanea la seconda di Daredevil e mi piacerebbe vedere una comparsata della stronzissima e politically Scorrect Jessica.</span></div>
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Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-18756145736554857502015-12-11T11:27:00.001+01:002015-12-29T10:42:11.529+01:00Orfani: Nuovo Mondo 2 (Rosa o Ringo?)<div style="text-align: justify;">
Il numero 2 della serie Orfani: Nuovo Mondo è intitolato Madri Guerriere.</div>
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Soggetto e sceneggiatura di Roberto Recchioni e Michele Monteleone, i disegni di Gianluca Maconi, i colori di Stefania Aquaro e la copertina è stata realizzata da Matteo De Longis. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4mWFI__9Km9fuOAjIq2mUmKIASQL8s0DhiZCyN78tZU-TvZKE9WSM2acP9D_KFU6UZlvPvIeB6bFRmblCVR04b1ApiQiIDEGMb7hyphenhyphenSizRLv_Ql9x6KEZmPDtzFMouKifIE7nzorsvs2w/s1600/nuovomondo2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4mWFI__9Km9fuOAjIq2mUmKIASQL8s0DhiZCyN78tZU-TvZKE9WSM2acP9D_KFU6UZlvPvIeB6bFRmblCVR04b1ApiQiIDEGMb7hyphenhyphenSizRLv_Ql9x6KEZmPDtzFMouKifIE7nzorsvs2w/s320/nuovomondo2.jpg" width="242" /></a></div>
Oggettivamente un buon fumetto d'avventura, ma alcune cose proprio non riesco a digerirle nonostante siamo solo alla seconda uscita<br />
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Continuano dopo le vicende del primo numero le peripezie di Rosa Cesar e del buffo Host nell'esplorazione della foresta e alla ricerca della strada per la colonia.</div>
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Prima di fare ciò contrariamente al desiderio dell'ex capitano della nave Cesar cercano e riescono a salvare qualche civile dai container in cui erano alcuni passeggeri e mettersi in salvo e in fuga.</div>
<div style="text-align: justify;">
In questo albo scopriamo un po' di più del pianeta e delle sue forme di vita nonché il segreto che viene svelato a Rosa da parte di Cesar. I rapporti tra i due sono sempre tesi tra il fidarsi e non fidarsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la sottotrama della Juric continua con l'abbandono da parte sua della Terra diretta proprio sulla colonia.</div>
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Dicevo un buon numero, in cui Recchioni dosa bene scene di azione e dialoghi al fine di far capire un po' di più carattere e ambientazione. L'unico rammarico che mi fa storcere il naso è la protagonista.</div>
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Vedi Rosa e pensi a Ringo. Della ragazza della seconda stagione non c'è più traccia. Ha assunto le caratteristiche caratteriali e fisiche di Ringo.In pratica è stato ucciso Ringo nella seconda stagione per ripresentarlo sotto le spoglie della figlia. Stesso atteggiamento, stette battute, stesse reazioni e addirittura forza (la quale proprio non la ricordo in Rosa nella stagione passata).</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma anche graficamente nonostante non ci siano salti temporali tra l'ultimo numero della scorsa stagione e il primo di questa da giovane donna è diventata una donna a tutti gli effetti. Da un confronto sembra disegnata con molti più anni di prima.</div>
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Altro neo è la questione gravidanza. Ok super forza (presunta ) avuta dal padre ma in troppe scene rasenta l'assurdo per poter essere credibile o quantomeno impossibile che non abbia un aborto spontaneo.<br />
Simpatico l'omaggio a Zagor: l'ho gradito molto.</div>
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Detto ciò la curiosità di capire dove si andrà a parare rimane però davvero, vedere Rosa e "percepire" Ringo mi fa cascare un po' l'entusiasmo.</div>
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Sulla fattura dei disegni colorazione e copertina non ho niente da eccepire: semplicemente perfetti. Credo ad oggi sia la serie Bonelli tecnicamente migliore di tutti i tempi.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-17096394291850535092015-12-09T10:46:00.001+01:002015-12-09T10:46:54.119+01:00Morgan Lost 2 <span lang=""><div align="JUSTIFY">
Nonostante avessi letto all'uscita, il secondo numero di Morgan Lost, mi sono riservato il tentativo di rileggere primo e secondo numero consecutivamente.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_zWWM5EukbJq00z95htXSNX2ZUroUekXWrLB4teLF-tKYzpOkk8mMdFOhyhUNFMVSOok4SmNijYnHReyHplI-FMHqV1E7_M0kCL0_STt_-whpjcBbsa7keVTAzDnVLOj8mwLyuqIG1do/s1600/morgan-lost-n-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_zWWM5EukbJq00z95htXSNX2ZUroUekXWrLB4teLF-tKYzpOkk8mMdFOhyhUNFMVSOok4SmNijYnHReyHplI-FMHqV1E7_M0kCL0_STt_-whpjcBbsa7keVTAzDnVLOj8mwLyuqIG1do/s400/morgan-lost-n-2.jpg" width="400" /></a></div>
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<a name='more'></a><br />
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Questo perchè il numero due letto da solo mi aveva leggermente deluso, pur piacendomi comunque tanto, per la minor incisività, rispetto al primo, incalzante, numero.</div>
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Difatti rileggendo tutto d'un fiato la storia, anche il secondo numero acquista ben più valore e spessore, portando a compimento la svolta narrativa che il cliffhanger del primo numero presagiva.</div>
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Non c'è che dire. Confermo le ottime impressioni del <a href="http://fumettieopinioni.blogspot.it/2015/10/morgan-lost-recensione-del-numero-1.html" target="_blank">primo</a>. Aldilà della storia in se, è davvero un ottimo debutto per un personaggio solido, ben scritto con alcune pecche che una seconda lettura scevra di entuasiasmo portano alla luce ma che tutto sommato sono poca cosa.</div>
<div align="JUSTIFY">
In questo secondo numero le indagini di Morgan hanno ribaldato il perno della storia fino a rilevare chi c'è dietro al ritorno dell'amata <span lang="IT">Lisbeth.</span></div>
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Senza svelare niente della trama il finale rimane molto aperto in modo da poter lasciare libero il protagonsta di vivere nuove vicende.</div>
<div align="JUSTIFY">
Sul web ho letto molti pareri negativi. In effetti l'eccessiva verbosità, i famigerati spiegoni, alcuni errori grossolani di lettering e trascrizione hanno inficiato non poco sulla resa generale della storia che personalmente ho trovato originale per tanti spunti; dalla distopia alle atmosfere e citazioni a fumetti e film celebri. Forse è vero, i personaggi sono un pelo stereotipati quasi macchiettistici, però ciò non toglie che la storia sia un bellissimo giallo noir che avvince e che ha permesso di far vedere molto della personalità (e del passato del protagonista) nonchè la struttura sociale e le dinamiche di un mondo simile e al contempo diverso dal nostro.</div>
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Questo permetterà di proporre storie molto intriganti e interessanti . Di sicuro la voglia di seguire le vicende di questo cacciatore di serial killer rimane sperando che dopo i primi due numeri così coinvolgenti (per i motivi personali che chi ha letto la storia conosce) non scada in noia e ripetitività </div>
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Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-36279576611636217272015-12-06T12:05:00.001+01:002015-12-06T12:05:51.991+01:00Arrow 4 e The Flash 2 : prime impressioni<span lang=""><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbBpQLc9DFwnlfplD5N_SHRyWGUFjMrfntWpQIJLYWZPBKe9HqYa7ZsDI-CdOCvYpTZ5Yx4we7mANKVKiJbmOcKLY3a3qQxgtRhevK5-oOnZ4SBHMyPuPSNG6KglJRndkp2NB9lfFIwcM/s1600/arrow4x8-theflash2x8-crossover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbBpQLc9DFwnlfplD5N_SHRyWGUFjMrfntWpQIJLYWZPBKe9HqYa7ZsDI-CdOCvYpTZ5Yx4we7mANKVKiJbmOcKLY3a3qQxgtRhevK5-oOnZ4SBHMyPuPSNG6KglJRndkp2NB9lfFIwcM/s320/arrow4x8-theflash2x8-crossover.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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A sette episodi dall'inizio dei due serial, molto interconnessi tanto da sembrare , a volte un unico telefilm, provo a buttare giù due righe di impressioni.</div>
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<a name='more'></a>Partiamo dal più anziano, ovvero Arrow, che dopo 3 stagioni e le varie peripezie di Oliver Queen, quest'ultimo arriva ad assumere il nome fumettistico Green Arrow. Reso necessario tra l'altro dopo aver inscenato la morte di Arrow nella 3° stagione.<br />
<div align="JUSTIFY">
Nonostante il finale dell'ultima stagione, le motivazioni ridicole e la facilità con cui torna in azione nella prima puntata sono davvero risibili. Senza contare il flash foward con il colpo di scena che dovrebbe tenere vivo l'interesse per tutta la durata della serie.</div>
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C'è da dire anche che tutto il cast ormai ha perso ogni minima credibilità a meno che non si accettino le dinamiche dei personaggi e le varie trame degli episodi, facendo tacere il buon senso che ti impedisce di guardare il telefilm senza esclamare ogni cinque minuti "ma che cazz...". La trama è diventata tutta una serie di espedienti e pretesti per scene fumettose che hanno per protagonisti vigilanti in costume che ormai del fumetto originario (pre o post Crisis è uguale) non hanno nulla.</div>
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Anche i pallosissimi flashback ormai del tutto slegati dal presente non fanno altro che salire l'insofferenza nel seguire questo serial.</div>
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Per ora fatta salva la possibilità di vedere personaggi noti dei fumetti in azione , per me , altri motivi per seguire la visione di questa serie non ce n'è.</div>
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Stendiamo un velo pietoso sul cattivo della serie, Damien Darhk. Tanto misterioso quanto ridicolo.</div>
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Passando a Flash.</div>
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Anche Flash segue la falsa riga del suo papà Arrow. Però qui con la possibilità di usare i superpoteri sia per i protagonisti che per i villain e il tono più leggero della narrazione il giudizio ne esce decisamente meglio. Certo le pecche sono le stesse di Arrow, ma almeno qui l'autoironia, giocare spesso con inside joke del fumetto in generale o della stessa serie a fumetti, regala un gioco di scambio tra serial e telespettatore che personalmente apprezzo.</div>
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Un modo di dire quasi, al contrario di Arrow, "ragazzi siamo un serial di un fumetto e ci divertiamo a ricordarvelo".</div>
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Anche per questo e soprattutto perchè in qualche maniera un rispetto maggiore delle saghe che hanno reso famoso il comics, preferisco guardare Flash. Poi Barry Allen è fin troppo impacciato e goffo (una sorta di Peter Parker) per non poter apprezzare il personaggio.</div>
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L'unica nota dolente è l'uscita di scena di Firestorm. Anche se due eroi nella stessa serie non sarebbe stato male (vedi Arrow e il suo team) devo ammettere che tecnicamente due eroi di quel calibro con una sproporzione verso il comprimario avrebbe creato solo guai. In più Arrow e Flash stanno tessendo le trame per portare molti personaggi delle vecchie stagioni verso la serie "Legend of tomorrow" quindi era inevitabile che Firestorm sarebbe uscito di scena. Quello che non capisco è il cambio di attore e personaggio che compone il duo oltre al professor Stein; evidentemente è una questione di accordi contrattuali, anche se inizialmente pensavo volessero usare il professor come sostituto della figura "vecchio scenziato allla guida del team", ruolo del defunto Professor Wells (quello della prima stagione e non quello alternativo che si vede adesso).</div>
<div align="JUSTIFY">
Da quel che s'è visto con Jay Garrick che è rimasto su questa Terra, l'arrivo di Zoom e del professor Wells di Terra 2 è chiaro che tutta la stagione verterà tra l'interazione tra le due terre. (Interessanti anche alcuni spunti lanciati qua e la circa la diversa catena di eventi successi sia in arrow che in flash dal punto di vista di Terra 2).</div>
<div align="JUSTIFY">
Gli episodi 8 delle rispettive serie rappresentano un un'unica puntata cross over divisa in due in cui i personaggi delle due serie si incontreranno e combatteranno un cattivo (ben noto sui fumetti) e l'introduzione ufficiale di due personaggi importanti dell'universo DC ovvero Hawkman e Hawkgirl...</div>
<div align="JUSTIFY">
Tra mille pecche c'è da dire che queste due serie almeno appagano la parte puramente adolescienziale per chi seguiva i cartoni dei Super amici o leggeva i fumetti di super eroi DC.</div>
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Vedremo il futuro cosa riserverà a queste due serie.</div>
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Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-67656481505367220952015-11-15T19:46:00.000+01:002015-11-15T20:09:53.185+01:00Il mio vicino alieno - World trigger 1<div style="text-align: justify;">
Non avendo (forse) più l’età per leggere shonen, nei miei raid in fumetteria, faccio una carrellata sul banco delle novità manga e quasi sempre noto roba poco interessante e disegnata anche peggio.<br />
Una delle ultime volte mi cade l’occhio sul numero 1 di World Trigger di tale Daisuke Ashihara, che confesso di non conoscere affatto.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7tefC-ncB8vCrZtrDUMdEBeBfPUP2uHGE9rd25JoltvNrUuMiMeVRyHiPEiR7JiMZw2COF-xXuYp0C4_lqbDbhvWZSpCXXLB6F0jOGARSbV1ttXISycK8sUwpYuL7CfA_nfXlPWkU7lw/s1600/WorldTrigger1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7tefC-ncB8vCrZtrDUMdEBeBfPUP2uHGE9rd25JoltvNrUuMiMeVRyHiPEiR7JiMZw2COF-xXuYp0C4_lqbDbhvWZSpCXXLB6F0jOGARSbV1ttXISycK8sUwpYuL7CfA_nfXlPWkU7lw/s320/WorldTrigger1.jpg" width="208" /></a></div>
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La copertina mi colpisce e provo a leggere sinossi e dare un’occhiata ai disegni e gli do il beneficio del dubbio. E’ dai tempi di Bleach che non compro un nuovo shonen; quindi mi concedo il lusso di buttare via dei soldi per questo numero 1.</div>
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<a name='more'></a>Stranamente la lettura non è affatto spiacevole o assurda come molti shonen moderni e senza iperboli a cui i giovani autori nipponici ci abituano e anche il disegno è abbastanza pulito con tavole ben realizzate senza l’iperrealismo di alcuni autori ne con le tavole con sfondi appenza abbozzati di altri.<br />
La trama di questo primo numero in cui vengono presentati i principali protagonisti è la seguente:<br />
A Mikado City nel recente passato si apre all’improviso un portale interdimensionale dal quale fuoriescono mostruosi alieni che vengono denominati “neighbor” (“vicino di casa in inglese).<br />
Questo mostri iniziano a seminare distruzione ovunque. In seguito a ciò riuscendo a rubare parte della tecnologia aliena , viene costruita una base di difesa, Border in cui addestrare agenti all’uso di armi chiamate “trigger” fatte appunto con la tecnologia dei neighbor.<br />
La storia parte quando quattro anni dopo in un periodo di relativa pace o stasi bellica, Osamu Mikumo, membro del Border e studente della scuola incontra per caso Yūma Kuga, un nuovo studente in una delle scuole locali, nel bel mezzo di un'invasione dei Neighbor.<br />
Con un colpo di scena mentre è decisamente in difficoltà, Osamu viene aiutato da Yuma che sfoggia un potentissimo trigger confidandogli che in realtà lui sia un neighbor che è venuto in questa dimensione alla ricerca di un amico di suo padre.<br />
Lasciando intendere che gli abitanti dell’altra dimensione siano essere umani come lui e soprattutto che i “mostri” siano guerrieri d’invasione.<br />
Il fumetto è ancora in lavorazione in Giappone e siamo già al 14 volume edito, quindi per un anno abbondante la distribuzione italiana è assicurata.<br />
Non ho letto le intenzioni dell’autore , quindi spero che contrariamente alla tendenza moderna di allungare il brodo snaturando la storia iniziale, il manga abbia un ciclo più meno breve e sensato.<br />
Dalle ottime vendite , in Giappone hanno fatto anche un cartone che più in la conto di reperire visto che dagli screenshot sembra ben fatto.<br />
Personalmente il fumetto m’è piaciuto: lettura lineare gradevole, personaggi al liite del caricaturale ma ben scritti. E poi lo spunto che ricorda non poco Pacific Rim mi intriga non poco visto che il primo volume si è concluso con alcuni interrogativi che attendono risposta. Una lettura piacevole e spensierata come non ne leggevo da anni in uno shonen.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-40487155665796742502015-11-08T10:14:00.002+01:002015-11-08T10:22:37.900+01:00Dylang Dog : 2 albi della fase 2<div style="text-align: justify;">
Complice un pranzo a casa di amici, il cui padrone di casa è un lettore di Dylan Dog, ho potuto saggiare un paio di albi della famigerata fase 2 della testata.<br />
Caso vuole che lasciandomi ispirare dalle copertine e dai titoli mi sia imbattuto sugli ultimi due numeri scritti dalla Barbato (che apprezzo non poco). Il numero 349 poi è ultimo in senso assoluto in quanto uscito a Ottobre.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbdOZmb7yaB2T4mveqgXnmgVjHXS0lM400Td_E5LPQGRzQ9EKuHhi7IDfgtv-Ea72wTGCBXEISg5PKd7Yh7MFO2zGB_1xZv_Aqhf5hc3HMuAqxWbBpbKrzNVnyXgx3pahnodaO397z8gk/s1600/01296.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbdOZmb7yaB2T4mveqgXnmgVjHXS0lM400Td_E5LPQGRzQ9EKuHhi7IDfgtv-Ea72wTGCBXEISg5PKd7Yh7MFO2zGB_1xZv_Aqhf5hc3HMuAqxWbBpbKrzNVnyXgx3pahnodaO397z8gk/s200/01296.jpg" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNn1AQ6_fBG1Scw8XBVZXZ2XptpH7JGwbGi_a0JLUa-qYzavI186Inh7T7JC0Tz4aEgXU56pRx1CfEbqjgFKDpnbRdwmiYG7OStc8Z5RKBDbd79S4pFuzUtjZWkJ_7wMGR2gDp0BbD20/s1600/DYD-cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNn1AQ6_fBG1Scw8XBVZXZ2XptpH7JGwbGi_a0JLUa-qYzavI186Inh7T7JC0Tz4aEgXU56pRx1CfEbqjgFKDpnbRdwmiYG7OStc8Z5RKBDbd79S4pFuzUtjZWkJ_7wMGR2gDp0BbD20/s200/DYD-cover.jpg" /></a></div>
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<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Il primo che ho letto, il numero 347 dal titolo “<span style="color: #0000ee;"><u>Gli a</u></span>bbandonati” narra la vicenda di un piccolo sobborgo Wynbring, nei pressi dell’aeroporto di Southend nella provincia inglese, in cui avvengono misteriose sparizioni.<br />
Dylan insieme a Bloch (e senza Groucho) indagano per conto di una vittima di sparizione del proprio marito. Ma è proprio l’indagatore dell’incubo a svanire davanti agli occhi dell’ex-ispettore fino a quando non riusciranno a scoprire la metafisica ragione che è legata al luogo e a una vicenda del passato per mettersi poi in salvo.<br />
La seconda storia invece , "La morta non dimentica" ha uno stretto legame con la continuity a cui hanno sottoposto le vicende recenti dell’Old Boy. Quindi oltre a Carpenter ci saranno Nora Cuthbert e suo fratello e vedranno compimento alcune sottotrame avviate nei numeri precedenti.<br />
Anche questa storia è ambientata nella provincia e precisamente Wickedford, la cittadina in cui Bloch è andato a vivere il suo pensionamento. Sarà proprio lui a commissionare, durante un esilarante siparietto comico, l’incarico a Dylan Dog per investigare un singolare caso che riguarda il defunto marito della sua vicina di casa, incredibilmente redivivo.<br />
Tra rapimenti, colpi di scena e scene vagamente gore, il finale sembra chiudere il cercho su varie circostanze narrate su altri albi (che ovviamente non conosco non avendoli letti).<br />
Le due storie hanno, prese singolarmente, un buon ritmo, specie la seconda che si legge con molto interesse e che viene stemperata qui e la con la verve umoristica di un Jenkins che ruba letteralmente scena perfino a Groucho.<br />
Ai disegni, due veterani della serie , ovvero Casertano e Brindisi. Quindi un classicismo grafico con tocchi di innovazione narrativa cercata dal curatore della testata Recchioni per la fase 2.<br />
Ecco, su questa fase due partita esattamente un anno fa nell’ottobre del 2014, ho letto sul web di tutto e di più (nel bene e nel male). Sia prima che dopo l’uscita di un bel po’ di albi mandati in edicola.<br />
Rilanciare il personaggio, cambiandolo poco ma adeguandolo al moderno (come ho potuto vedere in questi due albi), personalmente lo trovo inutile.<br />
Un personaggio sempre uguale a se stesso negli anni è da sempre marchio distintivo della casa editrice; quindi non capisco perché se calano le vendite si debba intervenire sulla caratterizzazione del personaggio piuttosto che sulle storie che nel corso del tempo, quelle si, l’hanno snaturato.<br />
Non voglio cadere nel luogo comune che i primi numeri di una serie siano i più belli, cosa che odio; però tempo fa lessi alcuni di quei numeri grazie alla collezione “Book” che sto facendo e prendendo una qualsiasi storia di Sclavi, non posso fare a meno di finire l’albo meravigliato; storie ancora fresche, innovative, appassionanti e soprattutto scritte bene.<br />
A ben guardare “gli ingredienti” sono gli stessi, addirittura la tecnica narrativa, il modo di inscenare paura e personaggi borderline e malinconici. Eppure manca un quid che solo Sclavi riusciva a tirare fuori. Quindi anche confrontando la Barbato, una delle migliori scrittrici (che piace anche tanto al papà di Dylan Dog), non si può arrendersi all’evidenza che Sclavi sia inarrivabile.<br />
Suggestione psicologica? Rimane il fatto che immergere Dylan nel mondo reale moderno serve a poco e a nulla. Anzi adoravo nelle vecchissime storie questo suo essere fuori tempo senza una collocazione temporale precisa. Anche se uscito negli ultimi anni 80, poteva benissimo essere ambientato negli anni 70 (cosa che per altro ho sempre irrazionalmente percepito).<br />
Indubbiamente due albi sono poca cosa, per poter dare un giudizio, su una operazione editoriale ambiziosa come quella in atto e che apparentemente, dai numeri di vendita , sembra dare riscontro alle scelte del nuovo curatore editoriale della testata.<br />
Però voglio esprimere il mio personale parere che, se l’intento era riavvicinare vecchi e nuovi lettori al personaggio: ok niente da dire. Se invece l’intento è quello di svecchiare e comunque riportare alle origini il personaggio, mi permetto di asserire che si è fallito.<br />
Mi voglio ripetere: l’ho letto molto volentieri e le storie sono molto valide. L’unico neo è quel senso di straniamento in noi lettori che c’eravamo dall’inizio (o quasi) che avremmo voluto il Dylan dei primi tempi per sempre.<br />
Cosa oggettivamente impossibile anche visto che una delle lamentele continue è sempre stata “non cambia mai nulla”.<br />
Non rimane che dire: lunga vita a Dylan Dog.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-6660533040894330722015-10-29T10:52:00.002+01:002015-12-30T20:16:38.980+01:00Morgan Lost - recensione del numero 1Chi sia Claudio Chiaverotti è inutile dirlo. Il suo nome in Bonelli è legato a Dylan Dog e alla sua creatura Brendon.<br />
Ho saputo poche settimane fa che stava per uscire una sua nuova opera, tale Morgan Lost e con il solito mio snobismo insensato sono andato avanti senza curarmene.<br />
Forse il periodo davvero pregno di novità, Bonelli e non solo, forse perché alla fin fine le presunte novità strillate poi sono discreti prodotti (ben confezionati se si tratta della Bonelli nazionale) ma sempre meno eclatanti di quanto vengano pubblicizzate, ho lasciato correre senza approfondire.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpwj3cUTqgIpCkDSrXJd4gQwuGdf6qHm804eYG-VdCq60OMounEVyP-rexdAQ0Y5PA4I_JALEjXD98tj9FL3LEz_ec9vUSd6ZUSZ3IGW0eWAIEfjYzGzMkjVKUokNiXxFbhvsLf8MOc4g/s1600/morganlost3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpwj3cUTqgIpCkDSrXJd4gQwuGdf6qHm804eYG-VdCq60OMounEVyP-rexdAQ0Y5PA4I_JALEjXD98tj9FL3LEz_ec9vUSd6ZUSZ3IGW0eWAIEfjYzGzMkjVKUokNiXxFbhvsLf8MOc4g/s320/morganlost3.jpg" width="242" /></a></div>
<br />
E’ così mi ritrovo alla mia edicola con questa cover del numero 1 che mi calamita e mi strega all’acquisto. Niente di strano, ogni copertina degna di tale nome dovrebbe fare questo: attirare il lettore.<br />
Inizio così a leggere con uno stato d’animo neutro; poi sorpresa, mi ritrovo a fine lettura leggermente stupito e contento.<br />
Ma andiamo con ordine.<br />
<a name='more'></a>Il redazionale di Bonelli (Davide) introduce la lettura e lo stesso autore Chiaverotti parla della gestazione del titolo e di cosa abbia in mente.<br />
Poi si entra subito nel mood con tavole davvero azzeccate per un noir ucronico con uno spiazzante, bicromico colore. Bicromico si fa per dire, in pratica il disegno è in tonalità di grigio con solo alcuni elementi , topici nella lettura, dipinti di rosso. Questa novità non-novità, dopo Orfani, spiazza ma è davvero conforme allo stato d’animo che il lettore prova nel leggere certe sequenze.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwrdwe5Ey0ll2VTy6NFXzzwEjDxIjuGzugFG0-wty_Cgmz09n71WwFfJR3RJCbQPtjulHEYFKk6LcvZKDl5pR7KOysnAH87ns7V6Y2-SK4-Hfjvgz1iroTA5noPOAgj3F7MW2qxOMTKrY/s1600/morganlost1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwrdwe5Ey0ll2VTy6NFXzzwEjDxIjuGzugFG0-wty_Cgmz09n71WwFfJR3RJCbQPtjulHEYFKk6LcvZKDl5pR7KOysnAH87ns7V6Y2-SK4-Hfjvgz1iroTA5noPOAgj3F7MW2qxOMTKrY/s320/morganlost1.jpg" width="241" /></a></div>
<br />
La storia parla di un mondo alternativo in cui i serial killer impazzano e i cacciatori di taglie danno man forte alla polizia. Addirittura i telegiornali e i bollettini per cacciatori sono veri e propri programmi seguiti in tv soprattutto dai cacciatori.<br />
Il più bravo di tutti è proprio il “nostro” tormentato protagonista, che ha intrapreso questa carriera, in seguito a un fatale incidente con uno di questi pazzi, ora arrestato.<br />
La vicenda del passato narrata, spiega perché Morgan abbia deciso di diventare cacciatore di taglie, come mai soffre di insonnia e soprattutto perché e cosa significhi per lui quella maschera nera tatuata sugli occhi…<br />
Le suggestioni sono tante e tutte cinematografiche. Io ci ho visto per esempio dentro Blade Runner ma anche Watchmen e (anche se improbabile) rimandi a anime come Cowboy Be Bop.<br />
Il ritmo della storia è ben sostenuto dalla sceneggiatura precisissima con disegni impeccabili di Rubini, alternando bene flashback e presente fino al colpo di scena finale che obbliga all’acquisto del secondo numero. <br />
Se proprio vogliamo trovare una nota stonata diciamo che alcuni dialoghi “spiegoni” e alcuni termine desueti lasciano forse a desiderare. Altrove ho letto anche la mancanza di scene di nudo e violenza ma quella non credo sia un tabù editoriale, ricordo bene molti numeri di Dylan Dog e per il nudo alcune vignette di Gea e Lilith quindi credo sia proprio una scelta stilistica dell’autore. Chiaverotti ha dichiarato inoltre, che non ha intenzione di fare una saga dalla continuity serrata e che gli albi saranno abbastanza autonomi . Solo i primi due raccontano in pratica una storia completa in quanto per poter introdurre scenario e personaggi, nonchè motivazioni e storia personale era inevitabile allungarsi per oltre le 96 pagine canoniche del formato Bonelli.<br />
Per quanto riguarda la continuità stilistica, l’autore ha pronti già 25 soggetti e si alterneranno alcuni bravi artisti della matita ai disegni. Per il dopo, sornione, aggiunge che dipenderà dalle vendite e dal superamento della famosa “alta” soglia di pareggio che detta legge in casa Bonelli.<br />
Dal canto mio posso affermare, che a parte l’obbligo del secondo numero a conclusione della storia, non nego che sto meditando di comprarlo regolarmente.<br />
La scelta ucronica apre pressoche un'inifinità di possibilità narrative stuzzicando non poco a più livelli la fruizione del lettore; e poi in un marasma mediatico di strilli alle novità, una volta tanto che una novità vera si presenta sul mercato italiano ho deciso di incoraggiare l’opera.Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-12545246984599339712015-10-20T18:36:00.000+02:002015-10-23T16:45:33.502+02:00Orfani: Nuovo Mondo - Il primo numero<div style="text-align: justify;">
Orfani: Nuovo mondo è la terza stagione della serie Orfani.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9TCpUZgqXVGfQIL2mBsCemnBj5GR4UBEN6-3q4Vy6XSCeVrgQ3ZX80hgWSvl3tlHuhj_-ixvVj88UtplDhHM_9NrBbURFxf63qd9rtV6AV0Ln_XWuV-31wnhigNMN4ODZec_4WLARPLQ/s1600/OrfaniNuovoMondo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9TCpUZgqXVGfQIL2mBsCemnBj5GR4UBEN6-3q4Vy6XSCeVrgQ3ZX80hgWSvl3tlHuhj_-ixvVj88UtplDhHM_9NrBbURFxf63qd9rtV6AV0Ln_XWuV-31wnhigNMN4ODZec_4WLARPLQ/s320/OrfaniNuovoMondo.jpg" width="242" /></a></div>
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<br /></div>
Con questa innovativa formula, almeno in Bonelli, Recchioni e Mammucari hanno fanno centro nel tentativo di fare qualcosa di nuovo mantenendosi nello stretto ambito del fumetto avventuroso popolare italiano come è da sempre concepito nella casa editrice milanese.<br />
Grazie a questo stratagemma ogni 12 numeri è possibile praticamente quasi azzerare i parametri narrativi e ripartire.<br />
Seguendo questa avventura editoriale fin dal principio, posso affermare che personalmente ho assistito al miglioramento squisitamente intrattenitivo dell’opera.<br />
In pratica questo primo numero della terza stagione non solo lascia intendere cose eccezionali (qualora venissero attese) ma è il miglior numero della serie.</div>
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Attenzione se non l'avete letto ci sono piccoli spoiler<br />
<a name='more'></a>Temporalmente lo scenario riparte da dove è finita la seconda stagione e protagonista è Rosa la figlia (naturale o ormai anche solo affetivamente) di Ringo, sacrificatosi nell’ultimo numero per poter riuscire a farla fuggire dalla Terra nella nuova colonia in cui i ricchi terrestri e i fortunati della lotteria indetta dal governo possono risiedere.<br />
Come sempre le suggestione e le citazioni più o meno volute, si sprecano andando a collocarsi nel mare magnum dello scenario collettivo che ha formato l’immaginario collettivo in fatto di fantascienza.<br />
Qualcosa comunque va storto e l’astronave clandestina viene intercettava e quasi fatta fuori per poi avere un atterraggio rovinoso. Rosa si salva grazie a un buffo bot che diventerà presumibilmente comprimario della serie insieme a uno dei due piloti /proprietari del cargo in cui era imbarcata Rosa, salvatosi anche lui dalla distruzione dell’astronave.<br />
Da quel che si è capito dalla lettura, e dal titolo della stagione la serie si dipanerà sul tragitto della ragazza, incinta, verso la colonia attraverso tutto un NUOVO MONDO da scoprire e da cui difendersi.<br />
Testi, dialoghi disegni e dialoghi a mio modestissimo parere hanno raggiunto il massimo della perfezione. Tutti gli elementi sono ben adattati al servizio della narrazione. <br />
In alcune scene di lotta in cui sono rimasto perplesso: Rosa per quanto potrebbe essere super umana come presunta figlia di Ringo, per quanto ben addestrata da un anno di avventure on the road sulla Terra, rimane pur sempre una donna incinta,<br />
Per il resto dialoghi misurati, battute d’effetto ma non sopra le righe, note di colore ironiche per stemperare una situazione opprimente ma soprattutto il lavoro sottotesto come sempre a ottimi livelli.<br />
Parlare di rapporto padre/figlia e madre/figlio, su cosa significa educare, su quello che vorremo dare e quello che non abbiamo potuto avere in termini di rapporto.<br />
Personalmente Recchioni ha limato di tanto i suoi eccessi drammaturgici (forse merito del lavoro a quattro mani con <span class="st">Vanzella</span>?) cercando di indirizzare il suo enorme talento sull’essenziale facendo però così emergere una leggibilità e una immedesimazione davvero appassionante.<br />
Ai disegni un Cavenago per cui è difficile spendere aggettivi senza rischiare di essere esagerato. Anche qui essenziale, misurato, dinamico e spettacolare al contempo, coadiuvato dai bellissimi colori di Annalisa Leoni.<br />
In pratica se non avete letto nulla di Orfani questo è il momento migliore per salire a bordo<br />
<br /></div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-53991478129138329622015-09-16T11:37:00.000+02:002015-09-17T11:24:52.486+02:00Avvocato del diavolo<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Devil, Daradevil per gli americani, è sempre stato in proporzione più amato in Italia che in America.<br />Capirete bene che dopo il mezzo fiasco che fu il film del 2003, quando si sparse la notizia che la Marvel in prima persona voleva mettere in cantiere, addirittura una serie televisiva, da distribuire tramite il canale digitale Netflix, qui da noi il fandom era fortemente speranzoso quanto preoccupato!!</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEnr0Fg-gf08nklZghzemR0H1Y0F_sgKvKqqlD4Tl85C1DNJ86TO_Bxp_ux2rWr-A6FwIbPuSLMIQOFEE4NrCrTPywj4biyMi5kFYj3Gfb23vn4dKw80-C78exocKPLHn1CIcgjY-4i-U/s1600/devilTelefilm.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEnr0Fg-gf08nklZghzemR0H1Y0F_sgKvKqqlD4Tl85C1DNJ86TO_Bxp_ux2rWr-A6FwIbPuSLMIQOFEE4NrCrTPywj4biyMi5kFYj3Gfb23vn4dKw80-C78exocKPLHn1CIcgjY-4i-U/s400/devilTelefilm.jpeg" width="266" /></a></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"> </span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">I primi trailer, le foto degli attori, il costume ma anche quella insipida serie che è “Agnets of S.H.I.E.L.D.” facevano temere per il peggio.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">E invece?</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"></span></span></div>
<a name='more'></a><span style="font-size: small;"><br />E invece, terminata da pochissimo la visione del telefilm posso affermare con certezza che è non solo la miglior trasposizione di Devil su schermo, ma forse la miglior trasposizione live di un personaggio a fumetti su schermo.<br />Grossomodo a livello di soggetto si è preso a piene mani dalla saga scritta e disegnata da Miller, quella che ridefinì il personaggio facendo emergere tutte le sue potenzialità.<br />Qui Matt Murdock è si un cieco con iper sensi sviluppati, ma niente acrobazie funamboliche ne forza sovrumana.<br />Un uomo che ha delle capacità che meglio di chiunque altro può usare per investigare e arrivare al capo occulto che governa la malavita locale.<br />Niente costume, niente bastone “miracoloso” ma solo un uomo determinato. Un telefilm adulto per adulti che non tradisce affatto lo spirito del fumetto e che usa in maniera diversa ma congeniale e uniforme tutte le caratteristiche del fumetto e della psicologia dei personaggi del fumetto.<br />Mutt Murdock, Foggy Nelson, Karen Page, Wilson Fisk, Vanessa, Ben Urich, Stick sono tanto veri quanto fedeli al fumetto anche se usati in maniera diversa.<br />E i temi affrontati nel fumetto sono lì: il senso di colpa/peccato cattolico, il triangolo amoroso che aleggia tra i tre, i tormenti interiori di Karen, la spocchia e il subdolo interesse di Stick, l’addestramento di quest’ultimo, le motivazioni di Kongpin e tanto altro.<br />Una serie in 13 episodi che ti fa venire voglia di riprendere l’omnibus Panini sul Devil di Miller e rileggertelo (cosa che effettivamente ho fatto).<br />Non dimentichiamoci che siamo comunque nel Marvel Cinematic Universe e quindi inside joke e citazioni ai film e alla serie giusto per stuzzicare i lettori fan a dovere.<br />Da rumors e notizie si parla già di Punisher e Elektra sicuri nella seconda stagione e forse anche Bullseye …<br />L’ho già detto che essere un quarantenne appassionato di comics in questi anni è una figata?</span>Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-89803448275586219302015-08-17T21:02:00.000+02:002015-08-17T21:17:35.590+02:00Tesoro, mi si è ristretto il supereroe<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scusate la citazione ironica del titolo (tra l'altro abusata ovunque sul web) e veniamo al film</span></div>
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</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgskD3uCXUQRH3NjAx5ZlWq_hKje6U-tiKTEoFciO_oua_sRvrlmlYgyx6odk2k2rZehZTm7vSDht3GVklDVKBIcR-pjeltEiPNeFimCsCMrC0Op9ODR96Q9XaY2qpRQSMMPUvy1Z7nI-E/s1600/49178.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgskD3uCXUQRH3NjAx5ZlWq_hKje6U-tiKTEoFciO_oua_sRvrlmlYgyx6odk2k2rZehZTm7vSDht3GVklDVKBIcR-pjeltEiPNeFimCsCMrC0Op9ODR96Q9XaY2qpRQSMMPUvy1Z7nI-E/s320/49178.jpg" width="223" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Recensire l'ultimo cinecomics per me è abbastanza difficile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' difficile dividere lo spettatore, lettore di fumetti e il cinefilo. Spero quindi che il giudizio sia abbastanza obbiettivo e non offuscato dalla fame di supereroi su grande schermo ^_^</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi preme dire subito che il film, viste le premesse poco incoraggianti, ha portato egregiamente il risultato a casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Perchè le premesse poco incoraggianti? A parte il cambio di regista/sceneggiatore in corso d'opera, da sempre come caracter, Ant-Man ha avuto una vita difficile, sia editoriale ma anche nelle storie. Il potere di gestire le proprie dimensioni non è spettacolare e carismatico come quello di altri supereroi e anche nel fumetto Hank Pym (il primo Ant-Man anche nel film) ha avuto da sempre, un notevole complesso di inferiorità rispetto ai suoi compagni Vendicatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quindi questo film non solo riesce a nobilitare il personaggio e i suoi super poteri, ma gli dona figaggine e spettacolirità, restituendo anche alcune scene action, davvero eccezionali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ammetto che della versione Ant-Man/Scott Lang, so giusto il minimo sindacale, leggendo negli anni, news sui forum sulle vicende marvel, però credo che la storia imbastita sia abbastanza coerente e riesca a non scontentare neppur il fan della prima ora. In questo senso ho trovato davvero azzeccata la maniera in cui i due personaggi vengono inseriti nella </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">continuity del Marvel Cinematic Universe, riuscendo anche a trasportare buona parte di citazioni e retro-citazioni (permettemi il termine) che saranno utilissime nei prossimi film.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Ovvio che non si poteva puntare su un action superoistico puro, virando quindi appena sul comedy, giusto per avvicinare un numero maggiore di spettatori.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Il tutto, essendo ben dosato, ne ha fatto un ottimo film per famiglie che non scontenta neppure il nerd, infarcito com'è di innside joke e soprattutto delle due scene post-credits che avranno di certo esaltato i fan del MCU.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Altra nota positiva, un po' come gli altri film della serie, è il perfetto funzionamento del film da solo. Chiunque si può avvicinare al film senza aver visto un film Marvel prima d'ora e apprezzarlo. Forse è il più "stand alone" dell'intera saga e l'aria scanzonata /comedy con il lieto fine (il tocco disney si nota) richiama i vecchi film Disney per adolescenti degli anni 80/90.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">A voler trovare qualche difetto a tutti i costi tralasciando l'aspetto puzzle del MCU è che tutta l'ossatura della storia ricorda fin troppo il primo Ironman.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Daltronde è inevitabile che introdurre un nuovo personaggio molto rilevante per il futuro (almeno a quel che si legge in giro) e quindi rendere appetibile il film, fosse necessario narrarne le origini, da dove arriva la tuta/armatura, l'addestramento e trovargli un villain che fosse giusto appena la sua controparte dal punto di vista dei superpoteri...</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Passando agli attori ho trovato un magnifico Michael Douglas e un fantastico Michael Pe</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">ñ</span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">a </span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st"><cite class="citation testo" style="font-style: normal;"><a class="external text" href="http://www.imdb.com/Name?nm0671567" rel="nofollow"><span style="font-style: italic;"></span></a></cite>mentre il resto del cast soprattutto Corey Stoll un po' poco credibile.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">L'uscita americana e quella italiana non sono state il massimo. Sicuramente la scelta (in America) è dovuta al non accavallamento dei vari titoli in dirittura d'arrivo; ma c'è da dire che nonostante tutto, i questi primi giorni di uscita sta andando ben oltre le aspettative e soprattutto della media stagionale. Segno questo che il film non solo regge ma evidentemente sta attirando anche pubblico.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Ora non rimane che aspettare di rivederlo ; sicuramente in Captain America:Civil War.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="st">Sono bei tempi per i quarantenni appassionati di comics questi anni </span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Corey_Stoll" title="Corey Stoll"></a></div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-24254346401163488882015-07-19T11:05:00.001+02:002015-07-19T12:18:54.592+02:00Zagor 600<div style="text-align: justify;">
Non sono un lettore di Zagor. Non un affezionato almeno.<br />
Ho letto alcune delle prime storie, conosco bene la biografia del personaggio e nulla più.<br />
Ho comprato l’ultimo numero in edicola, il n° 600 (651 sulla costina perché, come sanno ormai anche i sassi, la collana Zenith iniziò a ospitare e riprendere Zagor e le sue storie dall’inizio con il n°51) per la solita mia abitudine all’acquisto di numeri uno e speciali nonché celebrativi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9wtjICbtvEIA0q49SxLWur8wQOb0u1aIQIAO1VLTlwNC4Nb-Th9dlZ164hHPI02HHcTfHyLoJyQNa51LXFwT6KZNI0xH8NLR8xiRPuzIW1Fnd5YDveOgQG11SmvC1b2e0CSz5YDaeiZU/s1600/sbam_zagor600.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9wtjICbtvEIA0q49SxLWur8wQOb0u1aIQIAO1VLTlwNC4Nb-Th9dlZ164hHPI02HHcTfHyLoJyQNa51LXFwT6KZNI0xH8NLR8xiRPuzIW1Fnd5YDveOgQG11SmvC1b2e0CSz5YDaeiZU/s320/sbam_zagor600.jpg" width="243" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Grazie alle note di Burattini e al fatto che è una storia autoconclusiva, è stata una piacevole e graditissima lettura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br />
Gli alieni villains del numero sono gli Akkroniani, una creazione letteraria del compianto Sergio Bonelli che qui vengono ripresi credo anche in omaggio a lui per celebrare questo centenario che se non erro è il primo del personaggio senza il suo creatore.<br />
E infatti la vicenda si snoda nella più classica tradizione bonelliana e sembra quasi addirittura , tra trama e dialoghi, di leggere una delle magnifiche storie di nolittiana memoria.<br />
La classicità e il solito schema “antefatto - problema - scontro - colpo di scena - lieto fine” nulla toglie alla spettacolarità della storia e al suo appassionarvici.<br />
Sarà forse l’età che avanza nel sottoscritto, ma una semplice e sana avventura vecchio stile ma ben scritta, è sempre una gioia.<br />
Non entro nel merito per non spoilerare anche perché ci sono piccoli rimandi alle storie in cui questi alieni comparvero.<br />
Ai disegni come per ogni numero celebrativo, c’è il creatore grafico del personaggio, il disegnatore fino a oggi di TUTTE le copertine di Zagor e dei primi mitici numeri (strisce e poi nel formato “quaderno”). L’uomo recordman che ha legato a filo doppio il suo nome a quello del personaggio che ha contribuito a creare. Galliano Ferri sta a Zagor come Galep lo fu per Tex.<br />
In giro ho letto poco lusinghieri sull’attuale segno di Ferri. De Gustibus.<br />
Disegni dal tratto classico eppure non affatto datato o fuori tempo. Persino il colore, che di solito per storie che nascono a B/N , copre e toglie, qui eleva di più la maestria e il mestiere di questo gigante del fumetto italiano.<br />
Si chiude l’albo con la soddisfazione di leggere una storia appassionante e avventurosa così come la concepiva il caro e sempre rimpianto Sergio al quale non può andare il pensiero a fine lettura. Con un senso di gratitudine per aver consegnato al regno della fantasia e dell’intrattenimento disegnato , un eroe che ha appassionato migliaia di lettori di ogni età.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-66608939358860267092014-03-20T09:56:00.000+01:002014-03-20T09:56:13.026+01:00Cosa resterà degli anni 80?<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8G_AX2ls7byiWO3ZXrwiJm9oC9zqwqHmceoQW8SYdnC-H_HZ07CMG6kzFIKbUSjcA1rOF289nkUnoxI-RPCtbKpqqrMKDFlO3TZwIDY81GAZpyrUI4NNbO4AOhpzKO22CFn1sq1EOZRU/s1600/CAM00232.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8G_AX2ls7byiWO3ZXrwiJm9oC9zqwqHmceoQW8SYdnC-H_HZ07CMG6kzFIKbUSjcA1rOF289nkUnoxI-RPCtbKpqqrMKDFlO3TZwIDY81GAZpyrUI4NNbO4AOhpzKO22CFn1sq1EOZRU/s1600/CAM00232.jpg" height="320" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cover della versione "Atomica" in versione limitata numerata da 300 copie</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sembra ieri e son passati trent'anni.<br />Ogni generazione ha il suo
periodo magico da ricordare con nostalgia canalis (<---neologismo che
chi segue il <a href="http://docmanhattan.blogspot.com/" target="_blank">blog</a> dell'autore conosce bene).Ma pur facendo parte della
generazione di cui parla l'Apreda sono obbiettivo nell'affermare che la
nostra ha qualcosa di magico. Non conosco i retroscena culturali e socio
economici che l'hanno causata, ma per la prima volta nella storia
sociologica nazionale, il vasto e multiforme immaginario collettivo è
stato identico uniforme in tutto lo stivale. Quello che faceva, giocava,
sognava, leggeva un bambino a Domodossola, Spilamberto, Narni o Rende è
stato grossomodo uguale per tutti.<br />Ma la cosa più straordinaria (che
ci rende forse unici noi degli anni80) è stata anche la medesima
partecipazione attiva,la stessa fruizione con la stessa intensità
emotiva.<br />Non a caso una decina d'anni fa o poco meno, il nostro aveva
aperto un blog in cui parlare (anche) di argomenti inerenti le passioni
di imberbi degli anni 80 radunando grazie al passaparola centinaia di
followers che ci si rivedono sussurando tra lacrime
napulitante(<--altro neologismo) "pure io, pure io".<br />E da questa
ondata di ricordi che nasce nell'inconfodibile stile di scrittua del Doc
Manhattan (il nickname di Apreda sul suo blog) questo libro. Non solo
un tuffo nei ricordi, ma la descrizione quasi romanzata se non fosse che
di inventato non c'è nulla, in cui possiamo vedere noi stessi che
facevamo le stesse identiche cose.<br />Un libro che si legge tutto d'un
fiato,fresco frizzante e che lascia un po' l'amaro in bocca per i tanti
argomenti che non sono stati trattati (ma nessuno vieta altri capitoli a
venire) e che ti fa venire voglia di dire a libro chiuso: "ne voglio
ancora".<br />Non la solita sfilza di argomenti, che di libri così sugli
anni 80 ce n'è a iosa, ma un piccolo affresco divertente e a volte
malinconico di cosa abbiamo vissuto.<br />Un libro da avere per chi c'era, ma anche per quelli venuti dopo perchè sappiano cosa si son persi!</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-1364779348793338542013-04-14T15:17:00.001+02:002013-04-14T19:10:52.925+02:00Long Wei...da Milano con furore<div style="text-align: justify;">
Il primo numero di un fumetto è sempre un’incognita, sia per gli autori che per i lettori.<br />
I primi sperano di riuscire a destare curiosità in un mercato sovraffollato di concorrenti nonostante la crisi economica, i secondi invece perchè smaliziati dal fatto che, tra nuove e vecchie letture, ben poco di esordiente può dirsi nuovo e interessante.<br />
Tra questi ci sono anch’io: avvicinarmi a un numero uno di un fumetto è sempre affascinante e timoroso; la delusione potrebbe essere dietro l’angolo.<br />
Long Wei la nuova miniserie Aurea però ha tra i suoi papà Recchioni (che a quanto ho letto ha gettato le basi) e Diego Cajelli ai testi che ha sviluppato il tutto affiancato da un ottimo team di disegnatori.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyuXgqfoBEeK4wyzunIIZEg-Q2BgVt22LtTxkjMFdYgfrZ5ql6uCuJcX5WneVOkze391SKzAniqGkmB2O40UFC4c2NVU0tM4kssMAGcmJ3lHR3JYNhtRm7O-f0dZ9XY6pLYM6yMxjo4Ug/s1600/Long_Wei.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyuXgqfoBEeK4wyzunIIZEg-Q2BgVt22LtTxkjMFdYgfrZ5ql6uCuJcX5WneVOkze391SKzAniqGkmB2O40UFC4c2NVU0tM4kssMAGcmJ3lHR3JYNhtRm7O-f0dZ9XY6pLYM6yMxjo4Ug/s400/Long_Wei.jpg" width="303" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cover del n°1 edizione limitata Cartoomics di Milano</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Diego Cajelli non ha certo bisogno di presentazioni essendo uno dei migliori sceneggiatori degli ultimi anni (personalmente fumettisticamente lo conosco dai tempi di “Capitan Italia” ) in forze alla Bonelli con Dampyr ma dal curriculum che spazia da opere personali alla collaborazione con l’Astorina e il suo Diabolik.<br />
Il retroterra culturale che c’è dietro Long Wei è particolare: arti marziali e ambientazione tipica dei film <i>di genere</i> cinese, da dove mosse i suoi primi passi l’indimenticabile Bruce Lee (e che in qualche modo viene omaggiato anche in questo numero di esordio) ma il tutto narrato nella chinatown milanese.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Il protagonista infatti è un parente, giunto dalla Cina, di un ristoratore del quartiere che però a causa del vizio del gioco e essersi inguaiato con i gestori della bisca clandestina ha forti debiti con la mafia cinese locale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella migliore tradizione dei film di kung fu asiatici, il protagonista da solo contro tutti, riesce a riscattare lo zio, dimostrando una notevole tecnica e l'uso di varie tecniche di arti marziali (tutte rigorosamente vere sia nelle pose che nel combattimento, Cajelli è famoso per la sua maniacale ricerca nella documentazione).</div>
<div style="text-align: justify;">
A prima vista potrebbe sembrare molto azzardato e forse un po’ troppo ridicola una storia del genere a Milano, ma vi assicuro che la lettura scorre piacevole e non ci sono esagerazioni forzate (se non quelle di un fumetto avventuroso: aldilà che sia di arti marziali e che sia ambientato a Milano). I personaggi non sono improbabili o macchiette ma ben ponderati e funzionali alla storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sui disegni devo fare i miei complimenti a Genovese (già ammirato su Beta lo spaghetti-manga robotico uscito in due volumi, di cui prima o poi spenderò qualche parola anche qui) perché ha cercato di piegare il suo stile mangoso a quello più realistico italiano dando un’ottima interpretazione grafica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le copertine sono invece affidate a Lrnz grande disegnatore che con questo progetto avrà modo di mostrare la sua bravura (e a giudicare dalla prima cover si prospettano dodici piccoli capolavori).</div>
<div style="text-align: justify;">
Che dire, imbroccare il primo numero è un buon inizio speriamo che la miniserie mantenga questi standard e perché no che il successo che arrise a John Doe arrivi anche per questa e si possa godere di una stagione due.</div>
<br />Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-13112734143006198222013-02-18T18:59:00.000+01:002013-02-18T18:59:41.506+01:00Il lato oscuro della Luna - Le storie 5<div style="text-align: justify;">
A causa del movimento della Terra e della Luna, intorno al Sole una faccia del nostro satellite rimane sempre coperta alla nostra visuale, durante il suo ciclo di rivoluzione mensile.
Il lato oscuro della Luna, quindi ha dai tempi della sua prima osservazione astronomica suscitato mistero e stuzzicato la fantasia anche di scrittori e negli ultimi cento anni film e fumetti (e cartoni animati: come non ricordare l’esercito di Vega in Goldrake e la loro base segreta sulla Luna).
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigcJyFa7Z-7pxW5himNV-i5TvD09EfNzHKwzkwUyZHt3FiVFIm9g-1sHWEfwlycB7CyqkZJ5NAA4g42G7_H_6lXqAUOODQlR5VtV70dlb9aFTVlsZjXPQCbmVOJwI5OuKeulq8ZOt7rNA/s400/lestorie5.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="301" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Le storie 5 SergioBonelli Editore</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a name='more'></a>“Il lato oscuro della Luna” , il numero 5 de “Le storie” della Bonelli, è l’ultimo in ordine di tempo che affronta o meglio usa questo topos dell’immaginario collettivo; imbastendo una fluida storia a opera di Alessandro Billota con i magnifici disegni di Matteo Mosca, in bilico tra fantascienza e dramma esistenziale.<br />
<div style="text-align: justify;">
La coppia di autori è quella collaudata della mini serie Starcomics “Valter Buio” che così tanto ha avuto eco sia nella critica che nelle vendite (e che prima o poi cercherò di recuperare vista la quasi unanimità della bontà dei pareri).<br />
Lloyd Clark è uno dei tre componenti a bordo della navicella Selene in orbita intorno alla Luna. La missione si svolge proprio pochi giorni prima dell’assassinio di Kennedy. La narrazione della missione è frammentata dai flashback onirici di Lloyd che ripercorrono l’infanzia e i rapporti familiari del ragazzino, nonché la nascita della passione per l’astronautica.<br />
Una storia davvero toccante in cui il lato oscuro della luna oltre a essere il tema ricorrente è anche metafora del lato oscuro del nostro carattere che a volte prende il sopravvento: basti vedere l'evolversi delle vicende dei singoli componenti della famiglia o dei due compagni di missione del protagonista o addirittura l'assassinio di Kennedy.<br />
Il finale è un po' strano e ambiguo perchè si presta a una duplice interpretazione; E' effettivamente quello che sembra o frutto degli avvenimenti e della paranoia che ha portato il protagonista in quelle condizioni?<br />
Entrambe i livelli di lettura sono plausibili. In fin dei conti il viaggio metaforico o reale nel lato oscuro con tutto quel che ne comporta è quello che l’autore ha voluto raccontarci. Crescere non è forse affrontare il lato più sconosciuto della vita (come citava il Lloyd bambino in una vignetta parlando con suo fratello) e l’assassinio di Kennedy non è rappresentato la fine dell’epoca d’oro per gli USA e l’inizio di un periodo più minaccioso e buio da affrontare.<br />
Un bel albo pieno di spunti di riflessioni o solo una bella storia di una missione spaziale. Un piccolo grande capolavoro che questa serie sta inanellando uno dietro l’altro.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-16997831704488049682013-02-05T18:50:00.001+01:002013-02-05T18:50:31.391+01:00Cambiamento finale<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Se Bevilacqua nel primo numero di Metamorphosis aveva avuto, a mio parere, qualche perplessità nei testi e nei disegni, con il secondo e terzo nonchè ultimo numero, l'autore mi è parso molto più sciolto e a suo agio, nel dirigere la regia della vicenda, tanto da far scorrere verso la compiutezza tutta la l'opera.
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjcMDXegFe-7g2pY7ISt_wgkGRU6zaMp83fNV3tpMCOOA5hSDmGI01mxOMOwClNobIDEVtI2W8PKVwn2DxB1usRnnbefkYjOizkVpJg8E4j5OM_kT7flX2nM1vY8lCDMQWcXjTE9HTwvc/s1600/METAMORPHOSIS_002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjcMDXegFe-7g2pY7ISt_wgkGRU6zaMp83fNV3tpMCOOA5hSDmGI01mxOMOwClNobIDEVtI2W8PKVwn2DxB1usRnnbefkYjOizkVpJg8E4j5OM_kT7flX2nM1vY8lCDMQWcXjTE9HTwvc/s200/METAMORPHOSIS_002.jpg" width="152" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJkaGlT7m44vh5r5AurfLCVOF0ipEa4D_zUK0nAAeenwIlBpw4LgsrUsJWefUYG1D04Xja-9_sn_gRwZOimR9qhDs88FcWwgmZtAmHyttMHMYylvYaxkJHEZ4hp04cbMG3EZprfpLSNKs/s1600/METAMORPHOSIS_003.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJkaGlT7m44vh5r5AurfLCVOF0ipEa4D_zUK0nAAeenwIlBpw4LgsrUsJWefUYG1D04Xja-9_sn_gRwZOimR9qhDs88FcWwgmZtAmHyttMHMYylvYaxkJHEZ4hp04cbMG3EZprfpLSNKs/s200/METAMORPHOSIS_003.jpg" width="147" /></a></div>
<br />
Evidentemente, il primo numero dovendo presentare personaggi e situazioni è stato più difficile da gestire e quindi ne ha risentito la scorrevolezza e la leggerezza in lettura.<br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a>Fatto sta che dal secondo numero entrando nel vivo della narrazione, la lettura si fa più agile e avvincente, incominciando a capire i dettagli di questa storia noir a tratti letteralmente onirica e surreale. Sogno e cambiamento, come suggeririsce il titolo della serie, sonole colonne portanti della storia.<br />
La padronanza dei personaggi poi, permette nel terzo numero di giocare con loro dall'autore inscenando un connotazione tipicamente superoistica o in alcuni punti mandare avanti un sottotesto politico (basti pensare alle motivazioni di Zeus e al suo delirio nella sequenza del flashback). In un dialogo tra il "cattivo" maestro e Luna per esempio, lei stessa afferma come le sue idee sono condivisibili, ma sono i modi in cui vuole attuarle, attraverso il potere di lei, che sono deprecabili. O ancora nel secondo numero quando durante una manifestazione tra celerini e manifestanti, l'autore riesce in maniera imparziale a mostare come da una parte e dall'altra la forza e la violenza non siano in nessuna maniera giustificabili.<br />
Funzionale e simpatico l'uso dei miti greci come alter-ego onirico dei comprimari della serie.<br />
Il finale è un classico happy end anche se pur non essendo aperto lascia comunque la possibilità di narrare ancora altre storie dei personaggi; cosa che l'autore ha dichiarato in caso un eventuale successo di questa mini potrebbe prendere in considerazione.<br />
Sul lato grafico dell'opera, devo dire che il tratto manga cartoonesco di Bevilacqua ben si sposa con la svolta superoistica e onirica del secondo e terzo numero, ma rimango dell'idea che il primo volume e comunque in alcuni contesti, un tratto più realistico, avrebbe dato più risalto alla parte surreale di Luna.<br />
Quindi come opera prima da autore completo per un fumetto da edicola, Bevilacqua ha vinto la sua scommessa anche nonostante alcuni gravi difetti non imputabili a lui direttamente.<br />
In primis la carta: continua ad essere ancora la nota dolente della casa editrice (Aurea Edizioni). Capisco i tempi di crisi e il contenimento dei costi, ma se un prodotto delicato per le vendite come un nuovo mensile da edicola con lo stile di Bevilacqua, pieno di campionature nere e retini, una carta porosa e povera come quella usata non fa altro che minare il rendimento grafico sminuendo l'impatto visivo, emotivo e narrativo che una tavola dovrebbe suscitare.<br />
L'ultimo punto negativo è sia la brevità della miniserie, tre numeri, che non la autoconclusività dei singoli. Daltronde questa è la prassi del mercato odierno e mi chiedo quanto un lettore occasionale riuscirebbe a appassionarsi iniziando a leggere dal secondo numero, una vicenda che rimane comunque non immediata e quindi un prodotto che mira alla fidelizzazione dal primo numero.<br />
<br />
La brevità dei tre numeri d'altro canto la presta a una riedizione in un formato migliore e unico tipo un volume da libreria, cosa della quale mi auguro e di cui sarei un sicuro acquirente.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-6728756125138224262013-01-18T14:46:00.000+01:002013-01-18T14:46:01.971+01:00Vietato fumare<div style="text-align: justify;">
Mai come in questo albo, il titolo è quanto di indicativo e allo stesso tempo fuorviante per la comprensione e come chiave di lettura di una storia.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj38lur7WS5i3weTfwlbvamyyTfAkgvjR_Z_bZ5-P3jKAw-X4TVcuJ1Gr701zKj2H6a25dPPUm2I0zBfUwDMcVfpiS1Brp4tEwpcqAjzpPVWd-Qg97p6RUAQQFSp2IrPeUahzR5Lqjx7uo/s1600/lestorie4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj38lur7WS5i3weTfwlbvamyyTfAkgvjR_Z_bZ5-P3jKAw-X4TVcuJ1Gr701zKj2H6a25dPPUm2I0zBfUwDMcVfpiS1Brp4tEwpcqAjzpPVWd-Qg97p6RUAQQFSp2IrPeUahzR5Lqjx7uo/s1600/lestorie4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><span style="font-size: xx-small;"><b>"No smoking" Le storie n°4 Sergio Bonelli Editore </b></span></span></i></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
"No smoking", il quarto numero della serie <i>Le Storie</i> della Bonelli, ha il suo grimandello narrativo proprio sul vizio del fumo pur non essendo un elemento di rilievo nella narrazione o avendolo camuffato per bene da parte di Ruju, qui autore ai testi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Anni '30, in America in pieno periodo gangster, assistiamo alla vicenda di Angelino un rappresentante di orologi, timido e impacciato che contraendo debiti di gioco con un boss della mala viene casualmente avvicinato e aiutato da Eddie “bullet” Di Carlo, anche lui malavitoso, che vuole approfittare della situazione per rapinare la bisca, uccidere il capo e prenderne il posto. Ha bisogno di Angelì (vezzeggiativo che quasi da subito <i>l'amico</i> inizia a usare nei suoi confronti) perchè è l'unico che ha visto in faccia Sonny Spataro la sanguinaria guardia del corpo del boss. Per rispettare il loro codice d'onore e non passare per infame Eddie si fa aiutare da due cubani che non si fermano a queste sottigliezze e una prostituta di loro conoscenza come diversivo.<br />
<div style="text-align: justify;">
Inizia così l'intreccio tra questi personaggi e intorbimento dell'animo di Angelo che viene trascinato in un vortice di violenza e sangue ma anche sesso ( e amore?) suo malgrado.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il finale è davvero spiazzante: un colpo di scena assolutamente imprevedibile cambia le carte in tavola, lasciando il lettore sbalordito. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il vizio del fumo così qua e la accennato quasi a riempitivo narrativo, assurge a elemento indispensabile per capire l'epilogo clamoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la vicenda di Manuela, la prostituta coinvolta dai due fratelli cubani, ha una svolta proprio alla sua battuta finale, una delle poche messe in bocca a lei, quando chiede una sigaretta. Il vizio del fumo che ha tanto deciso per il destino di Angelino nella vicenda va a completare la caratterizzazione dell'ambigua figura di Manuela che per tutto il tempo è stata tratteggiata solo con l'uso di magnifiche sequenze a opera di Ambrosini in cui i suoi pensieri e stati d'animo vengono dove nascosti e dove mostrati da efficaci primi piani.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo però la qualità grafica dell'albo è discontinua: a fronte di magnifiche sequenze e primi piani ci sono fin troppe tavole che sembrano tirate via. Da escludere in questo giudizio le sempre magnifiche copertine di Aldo di Gennaro!</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò non toglie che con questo quarto numero la collana può essere definita a tutti gli effetti la miglior serie regolare della Bonelli degli ultimi anni e a mio modesto parere uno dei migliori prodotti editoriali (sotto tutti i punti di vista) sul mercato nazionale odierno</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-85554876544049976752013-01-07T23:14:00.000+01:002013-01-07T23:14:30.671+01:00Io non ti conosco...<div style="text-align: justify;">
Qualche mese fa è uscito per la Rizzoli-Lizard il volumone con la versione integrale de "Lo sconosciuto" di Magnus.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un primo momento, snobbai l'acquisto per via del rimontaggio dell'opera che nacque nel classico formato tascabile "nero".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKMIokVbkpzGJDFa3OUdVfH5kdA9HUhNcfEK_qGNFHtDjSlu5QyOTAMuV-XgBXUj0UgRDdc24rXd5z0nizcxpuNQkW8OZT1qs_vFxQe633tEibSWht_GXmyivltMTTEJ1MTHzvWsBiGvY/s1600/DSC06062.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKMIokVbkpzGJDFa3OUdVfH5kdA9HUhNcfEK_qGNFHtDjSlu5QyOTAMuV-XgBXUj0UgRDdc24rXd5z0nizcxpuNQkW8OZT1qs_vFxQe633tEibSWht_GXmyivltMTTEJ1MTHzvWsBiGvY/s400/DSC06062.JPG" width="300" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A Natale, mi son fatto il regalo: anche perchè recuperare gli originali o le altre ristampe era (ed è) impresa ardua,difficile e lunga. E io fremevo dalla voglia di leggere quest'opera del grande Magnus.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Cosa potrei aggiungere io a quello che in questi quasi 40 anni han detto altri prima di me.<br />
<div style="text-align: justify;">
L'opera vede il <i>maestro </i>cimentarsi anche nei testi creando un personaggio per il panorama italiano davvero atipico fino ad allora. Un uomo solo, dal passato misterioso: un ex legionario e mercenario amareggiato dalla vita e dalle vicessitudini.Così come inquieta è la sua anima altrettanto lo è la sua vita che lo trascina qua e la per il mondo costringendolo spesso in vicende pericolose in cui le sue conoscenze militari di un tempo lo costringono ad agire.</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima parte della storia è composta da 6 storie in altrettanti volumetti con un finale oltremodo tragico:Unkhow (senza "n" come lui stesso ben specifica nel fumetto) ferito a morte in fin di vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci vogliono gli anni 80 e la pubblicazione su rivista per vedere cosa il destino e Magnus hanno in serbo per lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stilisticamente parlando, l'autore qui fa un passo avanti davvero notevole rispetto alle opere precedenti. Forse meno vincolato dalle consegne di un Kriminal o di un Alan Ford, forse più desideroso di esplorare nuovi prizzonti creativi (era appena approdato alla casa editrice di Barbieri), fatto sta che da alla luce un'opera davvero mirabile per disegni e soprattutto per storie. In pieni anni '70, Magnus cala il personaggio in contesti di cronaca internazionale reali approfittando in questo modo per mostrare sprazzi di situazioni tipiche di allora (la crisi mediorentale, i movimenti poco chiari dell'ambiente ecclesiale romano, ecc ecc).</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella seconda parte in cui in una certa maniera, il personaggio risorge, Magnus da libero sfogo alla sua ormai maturazione artistica. Un ampio respiro grafico, una certosina ricerca iconografica e testi più ricercati. E' il Magnus che da li a un decennio darà ai posteri il Texone :quell'immengo capolavoro grafico che è il suo testamento creativo.</div>
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Felicissimo quindi dell'acquisto,devo mio malgrado ammettere che il rimontaggio ostacola sovente la lettura. Per fortuna lo storyboard dell'ultima storia che non è stata trasposta in fumetto consente di soprassedere su questo piccolo e inevitabile inconveniente</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-14869330985405986752013-01-04T14:33:00.000+01:002013-01-04T14:33:56.767+01:00Ciao Decio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWmPr_0xRc7zgM8w5Zm-Z7r09sfrhYKJSvZW_WO9u6jHPXnPM6WeeaaFZWRYJ-HE_JU-keG47MLkoIZRU3s2MVh1RRnKZh8t_2DJpmKSsHWilAlCMwQWyWlRbnKh8ZOc3d4xWZQlFbBlE/s1600/DecioCanzio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="391" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWmPr_0xRc7zgM8w5Zm-Z7r09sfrhYKJSvZW_WO9u6jHPXnPM6WeeaaFZWRYJ-HE_JU-keG47MLkoIZRU3s2MVh1RRnKZh8t_2DJpmKSsHWilAlCMwQWyWlRbnKh8ZOc3d4xWZQlFbBlE/s400/DecioCanzio.jpg" width="400" /></a></div>
<br />Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-3147273953407228752012-12-31T16:01:00.000+01:002012-12-31T16:01:35.452+01:00Il cammino continua <div style="text-align: justify;">
Eccoci qui a commentare il secondo numero della serializzazione mensile di "The walking dead".</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR8SNWUnXou6d941ftjC1EA6PGoNvN1Ge771EZanZ3ivfI_cA2QsZpiON_P2rJml5_gJwvYpkzR0LfA4lAESpbOK7-CYUjoFRPmJtJPchmZ4gBcMJ3MgsTwADXhGUzylBbfAng3dWg6x8/s1600/the_walking_dead_ed_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR8SNWUnXou6d941ftjC1EA6PGoNvN1Ge771EZanZ3ivfI_cA2QsZpiON_P2rJml5_gJwvYpkzR0LfA4lAESpbOK7-CYUjoFRPmJtJPchmZ4gBcMJ3MgsTwADXhGUzylBbfAng3dWg6x8/s1600/the_walking_dead_ed_2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The waling dead n°2</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
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L'ho già detto che è un fumetto bellissimo? Si nel post del primo numero...</div>
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<a name='more'></a>Che la tensione e gli accadimenti crescessero di numero in numero, Kirkman lo aveva promesso e in fin dei conti questo è il suo stile. Ma che in soli una manciata di numeri americani (quelli che servono per riempire i due albi italiani) sia riuscito a metterci tanti particolari, caratterizzazioni, evoluzioni, drammi, piccole bugie, mezze verità e numerosi colpi di scena, beh riuscire a fare tutto senza confondere il lettore e per di più prenderlo per le palle e non mollarlo, allora qui si parla di bravura altrochè.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con poche vignette a numero riesce a condurre l'evoluzione dei rapporti tra Rick e Shane (e l'epilogo shockante), tra loro due e la moglie Lori e così via con i vari personaggi del gruppo dei sopravvissuti ora in viaggio verso una zona migliore in cui sistemarsi dopo l'attacco subito dagli zombie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al gruppo si aggiungono altri tre personaggi proprio poco prima di trovare un quartiere abbandonato chee sembra in buone condizioni e ancora pieno di viveri. Finalmente dopo tante atrocità un attimo di quiete. Ma sarà tale? L'ultima sequenza di vignette ci suggerisce che nel prossimo albo ne vedremo delle belle.</div>
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Stando a quanto letto sul web questi primi due albi italiani coprono per intero gli episodi della prima stagione televisiva che come capita spesso con questo tipo di adattamenti è leggermente diverso rispetto all'originale soprattutto per quel che riguarda il personaggio di Shane e con alcuni personaggi ex-novo inseriti per questa versione.</div>
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La mia intenzione è quella di proseguire la lettura e guardare stagione per stagione quando riesco a mettermi a pari col fumetto. Magari parlerò anche del telefilm qui perchè no.</div>
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Intanto saluti e BUON 2013 e alla prossima</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-71213050993033962462012-12-30T09:25:00.000+01:002012-12-30T09:28:54.589+01:00A che ora è la fine del mondo...?<div style="text-align: justify;">
La citazione alla cover del Liga nel titolo è voluta.</div>
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Dopo il falso allarme dei Maya e soprattutto all'ennesima cattiva lettura di Martyn Misterè 324 quasi quasi la fine del mondo sarebbe auspicabile piuttosto che continuare con questa altalena qualitativa tendente al ribasso che ha preso il mio bimestrale preferito.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiJPqH6czlYhhG0jCXDOaQ06zkyAHYWfKjaXK7DCGPUZgYE74b_nDXDdtcI5ok_xJR-UZYmdDOuS1SA2xkZTqNXy2Bmqpp9i3Tm-urg7Xp-ZsbV4-YEd-yXEsKIs-hErGmF49Tmq8BzrQ/s1600/mm0324-280x385.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiJPqH6czlYhhG0jCXDOaQ06zkyAHYWfKjaXK7DCGPUZgYE74b_nDXDdtcI5ok_xJR-UZYmdDOuS1SA2xkZTqNXy2Bmqpp9i3Tm-urg7Xp-ZsbV4-YEd-yXEsKIs-hErGmF49Tmq8BzrQ/s1600/mm0324-280x385.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un po' Mist un po' Fallin sky un po' ciofeca</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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Ovviamente esagero...(non più di tanto in realtà)</div>
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<br />
<a name='more'></a>Ma andiamo con ordine. La trama è abbastanza intrigante: un gruppo di personalità scentifiche e di rilievo, tra cui Misterè, vengono prelevate loro malgrado, dall'esercito e dopo alcune reticenze vengono messi al corrente del perchè, dall'ufficiale che guida la missione.</div>
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E' in atto la più grande e potenzialmente disastrosa tempesta solare di tutti i tempi. Le conseguenze metteranno a rischio la civiltà così come la si conosce e sarà la fine del mondo; solo quel gruppo è in grado di affrontare lo scenario catastrofico che scaturirà dall'avvenimento.</div>
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La storia, tra imprevisti e colpi di scena fila via abbastanza linearmente con una deviazione narrativa verso una direzione diversa da quella presupposta all'inizio fino allo stravolgimento (oserei dire assurdo e illogico) della fine, in cui motivazioni e sviluppi logici saltano del tutto, lasciando il lettore incredulo su una sequenza che non sta in piedi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Addirittura le ultime pagine passano dalla narrazione diretta alla rappresentazione didascalica in cui l'epilogo è affidato al resoconto che Martin a fine avventura riversa sul suo pc.</div>
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L'idea che ci si fa a leggere la parte finale dell'albo è che a metà albo Mignacco abbia perso la bussola senza sapere più come proseguire inventando un capovolgimento di trama giustificandolo in maniera talmente assurda che di fatto rende iniqua anche la prima parte dell'albo.</div>
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Ai disegni troviamo un'ottima prova di Tuis, anche se in alcune parti l'aiuto di Romanini crea uno staco troppo evidente soprattutto nella rappresentazione dei personaggi senza comunque pregiudicare più di tanto la lettura.</div>
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Sarò petulante ma lascia davvero l'amaro in bocca questo albo e tutto l'anno editoriale del nostro BVZM.</div>
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Al grido de "aridatece Castelli" ci rileggiamo alla prossima.</div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-80490962958645121292012-12-26T19:38:00.000+01:002012-12-26T19:39:06.337+01:00MutamentoIn greco mutamento si scrive metamorphosis.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGZxHW4eN5VzhCGBZGUQ_ZjB3EklFPueOxIkBd5mtqoN-YHrFoyRugwuOXHxReKTgszLbqEpHAhO4gATasJa9r29mj1wvSAnEDjS9PAzL1H9Vtb9NOKUZxt-KtrEO6fDGI37uIrn7X_38/s1600/metamorphosis-1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGZxHW4eN5VzhCGBZGUQ_ZjB3EklFPueOxIkBd5mtqoN-YHrFoyRugwuOXHxReKTgszLbqEpHAhO4gATasJa9r29mj1wvSAnEDjS9PAzL1H9Vtb9NOKUZxt-KtrEO6fDGI37uIrn7X_38/s400/metamorphosis-1.jpeg" width="303" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luna la protagonista</td></tr>
</tbody></table>
Che è poi il titolo della miniserie Aura in edicola da fine novembre.<br />
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<a name='more'></a>Ai testi troviamo il talentuoso disegnatore/autore Giacomo Bevilacqua ai più noto per "A Panda piace" ma che io conosco per "Easter", una bellissima serie a puntate comparse su Lanciostory, su testi di Bartoli.<br />
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La protagonista di questa miniserie è Luna Mondschein una blogger romana di successo fresca di pubblicazione del primo romanzo.</div>
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La caratteristica di questo personaggio è che quando sogna si ritrova nel mondo dei personaggi immaginari di cui scrive e per delle ragioni che si scopriranno leggendo la miniserie è invischiata in una storia di omicidi a opera di un serial-killer sullo sfondo di una magnifica Roma disegnata dalla magica mano di Bevilacqua.</div>
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Disegni puliti, lontani dal tratto caricaturale delle strip comiche ma non troppo: il disegno è davvero accattivante con qualche limite per le figure umane che per un fumetto che aspira al realistico o quasi... purtroppo ha.</div>
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Tutt'altro invece storia e sceneggiatura. L'idea originale e l'ottima caratterizzazione dei personaggi denota un ottimo studio dei caratteri. Il lavoro è ineccepibile sotto questo punto di vista e si nota la lunga gestazione prima di approdare in edicola da parte dell'autore.</div>
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Davvero una piacevole scoperta, da seguire con piacere e attenzione </div>
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<br /></div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7653788468025018015.post-50428713807763368172012-12-25T15:42:00.002+01:002012-12-25T17:45:16.510+01:00Buon Natale A tutti voi (pochi o tanti che siate) da Massy un caloroso...<br />
<div style="text-align: center;">
<u><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: x-large;"><i><b>Buon Natale!!!</b></i></span></span></span></u></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWDqkxq09rxB5V_V6yoVTnLXqCT2YAesz3fRVQ3Myc71hpd2ntCY66jZNkVOw-5eOKHbpBfx0_eIyYhE21fQpkDO8hG5QkD0WSw2v4FrCQb9z-ZUq0ahrsEMMIx4YAIrrTb4uB3rfmqA8/s1600/dc_holiday.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWDqkxq09rxB5V_V6yoVTnLXqCT2YAesz3fRVQ3Myc71hpd2ntCY66jZNkVOw-5eOKHbpBfx0_eIyYhE21fQpkDO8hG5QkD0WSw2v4FrCQb9z-ZUq0ahrsEMMIx4YAIrrTb4uB3rfmqA8/s400/dc_holiday.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Natale in casa DC con quel simpaticone di Batman !!!</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Massyhttp://www.blogger.com/profile/17679936371738514151noreply@blogger.com0