20 marzo 2014

Cosa resterà degli anni 80?

La cover della versione "Atomica" in versione limitata numerata da 300 copie


Sembra ieri e son passati trent'anni.
Ogni generazione ha il suo periodo magico da ricordare con nostalgia canalis (<---neologismo che chi segue il blog dell'autore conosce bene).Ma pur facendo parte della generazione di cui parla l'Apreda sono obbiettivo nell'affermare che la nostra ha qualcosa di magico. Non conosco i retroscena culturali e socio economici che l'hanno causata, ma per la prima volta nella storia sociologica nazionale, il vasto e multiforme immaginario collettivo è stato identico uniforme in tutto lo stivale. Quello che faceva, giocava, sognava, leggeva un bambino a Domodossola, Spilamberto, Narni o Rende è stato grossomodo uguale per tutti.
Ma la cosa più straordinaria (che ci rende forse unici noi degli anni80) è stata anche la medesima partecipazione attiva,la stessa fruizione con la stessa intensità emotiva.
Non a caso una decina d'anni fa o poco meno, il nostro aveva aperto un blog in cui parlare (anche) di argomenti inerenti le passioni di imberbi degli anni 80 radunando grazie al passaparola centinaia di followers che ci si rivedono sussurando tra lacrime napulitante(<--altro neologismo) "pure io, pure io".
E da questa ondata di ricordi che nasce nell'inconfodibile stile di scrittua del Doc Manhattan (il nickname di Apreda sul suo blog) questo libro. Non solo un tuffo nei ricordi, ma la descrizione quasi romanzata se non fosse che di inventato non c'è nulla, in cui possiamo vedere noi stessi che facevamo le stesse identiche cose.
Un libro che si legge tutto d'un fiato,fresco frizzante e che lascia un po' l'amaro in bocca per i tanti argomenti che non sono stati trattati (ma nessuno vieta altri capitoli a venire) e che ti fa venire voglia di dire a libro chiuso: "ne voglio ancora".
Non la solita sfilza di argomenti, che di libri così sugli anni 80 ce n'è a iosa, ma un piccolo affresco divertente e a volte malinconico di cosa abbiamo vissuto.
Un libro da avere per chi c'era, ma anche per quelli venuti dopo perchè sappiano cosa si son persi!